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Si alza il vento

Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film

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La recensione su Si alza il vento

di pensieroprofondo94
8 stelle

Miyazaki torna per l'ultima volta sul grande schermo con il suo film-testamento.

Una cosa da mettere subito in chiaro è che Miyazaki ha messo tutto sé stesso all'interno della pellicola, lo si evince prima di tutto dall'argomento principale, gli aerei, e poi dall'evidente esposizione del suo pensiero attraverso i personaggi, questa volta in modo molto più marcato rispetto ad altri film fatti da lui. A mio parere non siamo in presenza di un capolavoro, perché secondo me Miyazaki non ha voluto farne un capolavoro; questa volta non ha ecceduto con le metafore e le situazioni simboliche caratteristiche di tanti altri suoi film, ha sottolineato i caratteri e la psicologia dei personaggi mostrando a noi spettatori come le idee dei suoi film hanno preso forma nella sua mente e di come è stato capace di realizzarle.

Personalmente ho visto il film considerando due punti di vista differenti: quello dell'ingegner Caproni e quello di Jiro Horikoshi. Fondamentale come chiave di lettura è il discorso di Caproni a proposito del suo ritiro, della sua voglia di andare in pensione dopo aver costruito così tanti aerei; non a caso dice a proposito del triplano che sarebbe stato il suo ultimo lavoro, come “Si alza il vento” lo è proprio per Miyazaki? La presenza di Caproni è fondamentale per Jiro, nei suoi sogni l'ingegnere italiano esorta Jiro a continuare con la sua passione, mostrando però la sua repulsione per la guerra e per l'ultilizzo degli aerei in questa... altro punto di contatto con la persona di Miyazaki. Il secondo modo di vedere il film è quello di pensare a Jiro come un giovane Miyazaki, costruttore di idee quasi impossibili per gli altri, effettivamente chi a questo mondo ha mai potuto realizzare film come “Porco Rosso”, “Il castello errante di Howl”, “Principessa Mononoke” e “La città incantata”(non posso elencarli tutti, la lista sarebbe interminabile)? Allo stesso modo Jiro rende possibili le sue idee, che nella situazione econonomica del Giappone a quel tempo, non erano realizzabili; però lui ha stupito tutti proprio come ha fatto Miyazaki con noi. Un'altra volta poi Miyazaki ci porta in un'epoca storica tremenda per l'umanità e in particolare per il Giappone, che ha sofferto più di tutti nella Seconda Guerra Mondiale; come in “Porco Rosso”, anche qua siamo di fronte ad un modo di affrontare tematiche come la guerra in modo del tutto particolare e sicuramente adulto.

Comunque lo si guardi, sia per chi ama lo Studio Ghibli alla follia, sia per i neofiti, “Si alza il vento” rimane indelebile nella memoria dello spettatore, una regia superlativa, un connubio di pittura a mano e computer grafica perfetto, e delle musiche emozionanti e che toccano nel profondo l'anima di chi guarda. Per non parlare dei personaggi, caratterizzati benissimo, da Jiro a Caproni, e dal suo collega al capo dell'ufficio di progettisti, come anche il tedesco incontrato da Jiro nel Hotel di montagna e ovviamente la sua dolce metà. Miyazaki ha voluto concludere in bellezza la sua carriera e così è stato.

 

Spendo due parole per dire che nominare agli oscar questo film, al fianco di Frozen e Cattivissimo Me 2, sia stata una delle peggiori scelte mai fatte dall'Academy e soprattutto una presa in giro colossale per Miyazaki il non averlo fatto vincere. Ma tanto gli danno l'oscar alla carriera quindi stanno a posto con la coscienza. Tanto penso che a Miyazaki non gli importi nulla di prendere o no l'oscar, lui si preoccupa di chi ha apprezzato il suo lavoro veramente, ovvero noi.

 

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