Regia di Hirokazu Koreeda vedi scheda film
È sempre la famiglia e le sue complesse dinamiche ad interessare Koreeda, che questa volta mette però in scena (molto bene) la storia in maniera più lineare rispetto alle sue opere precedenti.
Avevo conosciuto Hirokazu Koreeda un paio di anni fa grazie allo stupendo “Still Walking”, struggente ritratto di una famiglia incapace di farsi una ragione della morte di uno dei figli, anni addietro. E se in quel film il fulcro era il figlio mancante, in “Like Father, Like Son” è giusto l'opposto, la scoperta cioè dell'esisitenza di un figlio che non c'era. In ogni caso restano sempre la famiglia e le sue dinamiche ad interessare evidentemente Koreeda. Il modo in cui la storia è raccontata è questa volta più tradizionale, più lineare, cosa che toglie forse qualcosa alla pellicola, ma la renderà certo appetibile a un pubblico più ampio. E non è detto che ciò sia un male.
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