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Venere in pelliccia

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Venere in pelliccia

di deepsurfing
8 stelle

Un continuo, vertiginoso e affascinante gioco di specchi tra realtà e finzione, testo e contesto, onstage e backstage, uomo e donna, amore e violenza, eros e thanatos! L'adattamento cinematografico di una piece teatrale (di David Ives, qui co-sceneggiatore) incentrata su un adattamento teatrale del romanzo di Sacher-Masoch,  è una splendida prova d'attore in coppia: i due personaggi di Ives mettono in scena la complessità dei ruoli apparentemente contrapposti di uomo e donna. Maschere e ruoli si scambiano continuamente. Emmanuelle Seigner passa senza soluzione di continuità dentro e fuori ruoli distinti e ambiguamente confusi: l'attrice sguaiata e ignorante che vuole a tutti i costi fare il provino; la Wanda del romanzo; la seduttrice ironica; la psicanalista abile a sfruttare il potere del transfert; l'incarnazione onniscente e onnipotente della crudele Afrodite, la vera Dominatrice. Una successione di maschere dietro le quali non si sa mai quale sia il suo vero volto. Anche nel finale, quando l'atmosfera drammatica e surreale sembra suggerire il momento cruciale dell'apparizione della dea con la sua maschera più terribile, la nostra attesa di una verità rimane frustrata e sospesa: quella baccante nuda che danza con le movenze arcaiche e astratte di Nijinsky è un'altra maschera dell'attrice o è l'epifania della vera Venere in pelliccia, brutale, letale e animalesca come un Minotauro, come le pulsioni sessuali scoperte da Freud nel buio dell'inconscio? L'uomo (Mathieu Amalric, la cui somiglianza con Polanski non sembra casuale) dovrebbe avere il ruolo dominante del regista-autore, ma, come Sacher-Masoch e il suo personaggio, è continuamente vittima della donna: in particolare, nell'adattamento di Ives, è vittima della diabolica capacità trasformistica della donna. La tipica sospensione dei finali di Polanski assume qui un fascino surreale (che ricorda un po' L'inquilino del terzo piano): dietro la maschera c'è sempre e solo un'altra maschera?

 

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