Espandi menu
cerca
Blue Jasmine

Regia di Woody Allen vedi scheda film

Recensioni

L'autore

zombi

zombi

Iscritto dal 21 luglio 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 98
  • Post 14
  • Recensioni 1682
  • Playlist 277
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Blue Jasmine

di zombi
10 stelle

jasmine si arrabbia con sua sorella quando questa dice che sono diverse perchè sono geneticamente figlie di due donne diverse. non centra se sono state adottate e quindi non sono sorelle biologiche.... sono diverse perchè non vogliono le stesse cose. accusa ginger(hawkins)di accontentarsi e di non cercare qualcosa di meglio allo squallore che abita e che frequenta(l'ex marito augie e l'attuale compagno chili). jasmine è dovuta fuggire da new york perseguitata dal governo. suo marito(baldwin)è finito in manette per truffa, frode ed evasione fiscale e a lei non è rimasto nulla. tutto quello che ha se l'è portato nelle valige vuitton. la stessa foga con cui cerca di convincere che ha viaggiato in prima classe per abitudine e che le valige vuitton sono vecchie e nessuno le vorrebbe visto che hanno le sue iniziali, la mette nella strenua ed indefessa difesa del marito. non retrocede. solo nei ricordi che a causa di una frase o di un avvenimento o di un dettaglio affiorano alla sua mente, e a noi arrivano mediante l'artificio del flash-back, cominciamo a far quadrare i conti. ma anche quando sappiamo tutto alla fine di questi strabilianti 100 minuti, rimaniamo comunque con niente in mano. non c'è soluzione, non c'è soddisfazione, tutto sembra solamente andare come sembra che debba andare, peggio! allen ha ancora frecce nel suo arco, a cominciare dai titoli di testa bianchi su fondo nero come nei film del periodo d'oro. come nei films rollins-joffe. musica jazz che crea un effetto straniante. sembra di assistere ad una delle sue commedie classiche, come broadway danny rose che adoro, ma non è così. è destabilizzante perchè si vorrebbe ridere e a volte si ride, ma è come se il cervello ti stesse dicendo: "non c'è un cazzo da ridere". quando jasmine dice a sua sorella e a chili di smettere di litigare perchè "per qualche strano motivi il suo xanax non sta facendo effetto", merda.... ho preso lo xanax e non sta facendo effetto, cioè jasmine ha preso lo xanax e non sta facendo effetto. non è cosa buona, non c'è un fottuto cazzo da ridere. suo marito è uno squalo della finanza che traffica per guadagnare soldi a più non posso e non pagare le tasse. vizia la moglie jasmine(jeanette è troppo medio borghesia da vorrei ma mi fermo qui perchè non c'arrivo)e insegna al figlio ad essere generoso, perchè la ricchezza comporta responsabilità. jasmine ci crede, non vuol vedere, finge di non sapere, si fa abbagliare da una vita in tenui nuance per risaltare con la sua bellezza bionda upper class e un nome esotico da fiore che sorride al ricordo di blue moon, la canzone che ascoltavano quando si sono innamorati l'uno dell'altra, o meglio, l'una dell'altro. jasmine vive in una realtà altra. vive costantemente di ricordi affiorati più o meno a caso che non fanno che farla sprofondare in un baratro mentale già curata con l'elettroshock. e non fa che parlare, parlare e parlare omettendo e abbellendo dettagli quando finalmente conosce un uomo che potrebbe riportarla a galla. e anche in questo caso, lo scambio di battute tra sorelle sulle menzogne che rifila e verità che omette dovrebbe far sorridere, ma è solo un'altra ferita auto-inferta da una malata che non riesce a rimettersi in carreggiata. quando jasmine parla delle sue esperienze lavorative come commessa nei negozi lussuosi immediatamente successive alla catastrofe che ha portato il marito in carcere e lei nella povertà, vorremmo mandarla a cagare insieme ai suoi problemi da ricca viziata perennemente in un olimpo da cui non desidera scendere, ma assistiamo solamente al disagio di una donna in uno stato confusionale sempre più vorticoso. sono rimasto scioccato dalla prova di cate blanchett, perchè ero pronto ad una prova prodigiosa della più brava attrice della sua generazione, ma non ad una prova così eccessiva. che la blanchett sia diventata jasmine ce lo si poteva aspettare, ma che diventasse allen con tutti i suoi marasmi mentali, non ero pronto. dice bene chi scrive che questo film è anche un film di cate blanchett perchè qui siamo oltre alla pefetta caratterizzazione di una schizzata in overdose di pasticche. c'è un limite a quello che una donna può sopportare prima di mettersi ad urlare in mezzo ad una strada.... jasmine quel limite lo ha superato, ma per dirindindina anche cate blanchett ne ha superato uno. gli altri attori a partire da sally hawkins che di felicità sull'orlo dell'isteria ne sa qualcosa, sono ovviamente bravi, ma soccombono ovviamente a queste ondate di talento che di scena in scena sono sempre più invasive e devastanti. che meraviglia!

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati