Espandi menu
cerca
Blue Jasmine

Regia di Woody Allen vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Utente rimosso (Cantagallo)

Utente rimosso (Cantagallo)

Iscritto dal 30 novembre -0001 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post 2
  • Recensioni 100
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Blue Jasmine

di Utente rimosso (Cantagallo)
8 stelle

Quarantacinquesimo film di Woody Allen, ambientato fra l'adorata Manhattan e San Francisco, Blue Jasmine ripagherà la fiducia di quanti attendono con curiosità il nuovo lavoro del grande regista newyorkese, nonostante qualche innegabile passo falso fatto negli ultimi anni.

La protagonista Jasmine (Cate Blanchett) è una quarantenne sofisticata e perfettamente inserita nell'alta borghesia di Manhattan, quando in breve tempo vicende avverse le sottraggono famiglia, status e sostanze. In crisi su tutti i fronti, cercherà di ripartire dall'unico riferimento rimastole ovvero la sorella adottiva Ginger (Sally Hawkins), che vive in un anonimo quartiere di San Francisco ed è abissalmente diversa da lei per indole e ceto sociale. Anche se la struttura del film è nettamente simmetrica - due sorelle, due ceti sociali, due città, due matrimoni alle spalle... - e il meccanismo della storia origina dall'incontro-scontro di contesti sociali agli antipodi sviluppandosi attraverso vicende speculari, la geometria di base si stempera grazie ad un gioco di flashbacks in cui presente e passato forniscono a poco a poco la chiave per comprendere la vicenda. Non ci vuole molto per riconoscere la mano del migliore Allen, a partire dalla ricchezza dei dialoghi fino alla precisione dello sguardo, insieme sensibile e disincantato, che il regista posa sui suoi personaggi. Infatti, così come coglie l'eleganza e la raffinatezza dell'alta borghesia newyorkese - splendidamente fotografata nelle sfumature cipria e cognac degli interni nell'upper east side di Manhattan - senza però nasconderne conformismo e ambiguità, egualmente descrive con evidente simpatia la working class di San Francisco, di modi maldestri ma di sentimenti sinceri, gente concreta abituata a tenere i piedi per terra e a chiamare le cose col loro nome. Ed è un vero piacere notare come, di nuovo perfettamente a suo agio nella descrizione di ambienti e personaggi, il regista si sia divertito nella scrittura dei dialoghi, sottili e taglienti, ritrovando la sua dimensione ideale, ovvero quella che gli consente di passare agilmente dall'ironia all'amarezza rimanendo saldamente ancorato alla realtà.

In un cast di attori perfettamente scelti tra cui vanno ricordati gli ottimi comprimari Bobby Cannavale, Andrew Dice Clay, Alec Baldwin e Peter Sarsgaard, l'interpretazione delle due attrici premia la felice scrittura dei ruoli femminili: seconda opportunità di lavorare con Woody Allen per la deliziosa Sally Hawkins, già apprezzata in "Sogni e Delitti", qui nel ruolo della sorella Ginger, ragazza dolce e assennata, solida e abituata a contare su se' stessa (tenerissima con le spalline della sottoveste sempre pendenti). Grande occasione per Cate Blanchett, che dovrebbe fruttarle almeno la nomination all'Oscar: attrice di classe che può risultare algida se fuori parte, nei panni della borghese ma destabilizzata Jasmine trova un ruolo che sembra disegnato su di lei e le dà modo di esprimersi, in modo semplicemente strepitoso, su diversi registri senza mai perdere la sua naturale eleganza. Rimane negli occhi il primo piano del suo bel viso wasp disfatto dalle vicende della vita ma ancora fiero.

 

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati