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Non-Stop

Regia di Jaume Collet-Serra vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Non-Stop

di alan smithee
6 stelle

Terrore ad alta quota; paura tra i cieli; panico nel vuoto: quante volte noi spettatori abbiamo (solo in senso prettamente cinematografico, mi auguro vivamente) già provato i brividi dell'imprevisto o della calamità che minaccia le sorti di un volo aereo di linea, in balia di eventi o calamità non preventivabili, di minacce di attentati, o di ricatti da parte di folli geni del male?
La saga corposa degli Airport, alcuni davvero belli, ci ha messo i brividi durante tutti i '70 e parte degli '80, sostituita nel tempo tra gli altri (e cito a memoria in maniera non certo esaustiva) da un paio di più modesti "Turbulence", poi da un dinamico ma pure prevedibile "Decisione critica", con Kurt Russell e Steven Seagal a fare a gara chi  dei due tiene la mascella più robusta; per non parlare del folle, zarrissimo e spudorato "Snake on the plane", nel quale, abituati e familiarizzato un po' noi spettatori con quei rettiloni dispettosi e fetenti (è proprio vero che ci si abitua a tutto nella vita), ci si compiaceva della fine riservata ai passeggeri umani, piu' velenosi e caini degli esseri striscianti, ospiti questi ultimi non paganti e di frodo.
Insomma Non-stop del dinamico regista spagnolo Jaume Collet Serra giunge nelle sale (francesi per ora, con un bel successo di pubblico, come era prevedibile) con molti precedenti ad impedirne ogni possibilità di rendercelo originale nello svolgimento e nella trama. Ma questa penalizzazione non sembra preoccupare molto sceneggiatori e regia, che si impegnano senza strafare per tirar fuori un prodotto a suo modo sincero, che regala esattamente ciò che promette, nulla di più, ma nemmeno nulla di meno. L'odissea del poliziotto stanco e sfatto Bill Marks, alcolista per dimenticare le piccole grandi disgrazie della vita, conduce lo spettatore, anche quello più smaliziato, tra i sentieri familiari e tortuosi del complotto intricato e del ricatto subdolo, secondo il quale uno sconosciuto minaccia di uccidere un passeggero ogni venti minuti se il poliziotto, responsabile della sicurezza a bordo del volo di linea New York - Londra, non persuadera' le autorità a girargli una somma astronomica tramite un conto cifrato intestato cinicamente e subdolamente proprio al malcapitato poliziotto, presso il solito compiacente paradiso fiscale esotico. Ovviamente questa e altre circostanze, tra cui un filmato amatoriale girato furtivamente e messo in rete in tempo reale, fa si che il sospettato numero uno tra le autorità a terra risulti proprio il poliziotto, mentre noi spettatori (e solo noi) sappiamo che egli è l'unico certamente innocente, mentre l'ombra del sospetto copre ad uno ad uno ognuno dei passeggeri del grosso veivolo alato.
In un crescendo di tensione abilmente giostrata, veniamo a scoprire caratteri e caratteristiche di diversi passeggeri, mentre con la mente cerchiamo di immedesimarci nel dilemma del nostro poliziotto, con il colpevole in mezzo a tanti innocenti in un gregge inscindibile di varia umanità nella quale il disagio del sospetto si fa sempre più snervante.
Liam Neeson, in gran forma da sembrare impossibile attribuirgli le sessantadue primavere che l'età anagrafica gli punta quasi paradossalmente addosso, sta diventando l'attore feticcio di Collet Serra (era già protagonosta del serrato e piuttosto riuscito Unknown, mentre è gia pronto il successivo action Run all night) ed è perfetto nel ruolo dell'eroe nobile, triste e sulla via dell'autodistruzione, rendenta ed impedita proprio da un atto eroico. E se la bella (e altrettanto immune al passare del tempo) Julianne Moore appare un po' sprecata un un ruolino da "valletta", molto più interessante ed in parte ci sembra invece la prestazione della dinamica Michelle Dockery, nei panni di una coraggiosa e collaborativa hostess
L'action-movie corre veloce in linea con quanto promette il titolo, prevedibile certo, come già premesso, ma altrettanto godibile per una serata od un pomeriggio di sana tensione tra le nuvole.

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