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Snowpiercer

Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film

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La recensione su Snowpiercer

di emilio_2899
9 stelle

Per fortuna che ci sono i coreani, o meglio dire Bong Joon Ho, che riesce a regalarci una perla così di film, che è già un cult. 

Joon Bong Ho è un regista fenomenale, di lui mi manca solo Madre, ma ho visto il bellissimo The Host (non quello di Niccol), che è uno dei migliori monster movie degli ultimi 10 anni, e Memories Of Murders, un thriller tesissimo e pieno di suspence. 

Già da questi lavori, tutti e due curatissimi in ogni aspetto (fotografia perfetta, sceneggiatura eccellente, personaggi caratterizzati benissimo ecc), si nota l'ossessione o il bisogno di Ho Joon Bong di criticare e riflettere sulla società odierna, su come sia marcia fino in fondo, permeando ogni suo film di un sapore Nero, pessimista e nichilista, senza mai dimenticarsi che sta girando comunque un film d'intrattenimento. 

Kang-ho Song

Snowpiercer (2013): Kang-ho Song

Nel 2013/2014 Bong Ho Joon ci regala questo bellissimo film di fantascienza che si colloca già trai cult scifi degli anni 2000 insieme a District 9, Inception, Looper e qualcun altro. 

Basandosi su una novella francese Ho Bong Joon gira un film di fantascienza da una trama tanto semplice quanto efficacie.

In un futuro non troppo lontano, i pochi sopravvisuti ad una glaciazione terrestre vivranno dentro lo Snowpiercer, un treno che fa il giro del mondo autorigenerandosi. Colori che non si sono potuti permettere di il biglietto, vivranno nella coda come degli animali mentre i più ricchi vivranno nel lusso dei vagoni di testa, finché non scoppierà una rivolta. 

Come avrete già letto e riletto, il treno diventa metafora della società, e questo serve a Bong Ho Joon per trattare temi forti come la eguaglianza sociale, la sopraffazione dei più deboli, il capitalismo, la sovrappopolazione e l'quilibrio sociale e mondiale. 

Tilda Swinton

Snowpiercer (2013): Tilda Swinton

Il tutto è condito da una trama tesa e violenta e da un ritmo studiato in ogni scena, che si allontana dai canoni a cui siamo abituati continuamente negli ultimi anni, coadiuvando intrattenimento con l'originalità della sceneggiatura. 

I personaggi sono tutti caratterizzati benissimo, e Bong Joon Ho non ci fa mai entrare e prendere le parti di uno dei tanti personaggi che compongono il film. 

Gli attori hanno fatto un lavoro ottimo, ma devo fare menzione speciale all'eccentrica Tilda Swinton, ad un fantastico John Hurt e ad un Ed Herris in formissima. Ritroviamo l'attore feticcio Kong Ho Song nel suolo del padre/tecnico, che ricorda nei costumi vagamente Dae Su di OldBoy di Park Chan Wook (che qui è produttore), e anche Chris Evans e Jamie Bell hanno fatto un buon lavoro (secondo me!!).

La regia è perfetta, alcune scene sono di un talento visionario ormai raro nel blockbuster di questi tempi, e Joon Ho Bong riempe il tutto di una violenza fortissima, mai troppo mostrata, più suggerita (anche a livello sociale) in alcune scene in modo più verbale, ma diretta. 

Bong Joon Ho è spietato, e permea il tutto con un pessimismo che non lascia scampo, il dialogo finale tra Curtis e Wilford è tesissimo. 

Fotografia perfetta e colonna sonora ottima rendono tutto ancora più uno spettacolo per le orecchie e gli occhi, e il film diventa quasi esperienza sensoriale. 

Insieme a District 9 è uno dei film più politici che descrivono meglio la nostra società. Imperdibile, originale e violento, cià cult.

 

E se è troppo lento per i vostri gusti, andatevi a guardare i robottoni tamarri che esplodono...

 

Cambiare il nome del regista faceva figo eheh

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