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Eastern Boys

Regia di Robin Campillo vedi scheda film

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La recensione su Eastern Boys

di Kurtisonic
8 stelle

Eastern boys è la ricucitura di un incontro fra due persone apparentemente lontane fra di loro, per stato sociale, per condizioni di vita, e per aspirazioni interiori. Attraverso le variazioni tematiche che la vicenda sviluppa, il regista Robin Campillo non solo parla di questioni attuali e realistiche ma ne fa emergere le sfumature drammatiche che coinvolgono soggetti tanto diversi eppure uniti da un attraente tracciato misterioso e denso di umanità che ne determina  i profili esatti. Con un lavoro che  affianca la  sottrazione materiale e simbolica con l’incedere sentimentale e affettivo destinato a travolgere e stravolgere ogni possibile ostacolo, il film parla anche d’amore e partendo da un assunto discutibile arriverà ad una sintesi del tutto credibile. Daniel, adesca in una stazione il giovane Marek, immigrato dell’est che fa parte di una banda di ragazzi che vivono illegalmente di espedienti. Il desiderio di uscire dalla solitudine di Daniel, alle prese con l’incedere del tempo e le sue regole sociali, mitigate dall’infelicità del possesso e del vuoto benessere si misura con il desiderio altrettanto accecante  di  Marek, di accedere ad ogni costo a quel mondo che lo emargina e lo esclude, salvo che il suo giovane corpo diventi merce, finalmente oggetto di valore fra gli oggetti. Campillo dispone dentro lo schermo valori reali ed effimeri della società consumistica, consapevole di quanto essa bruci in fretta gli uni e gli altri, investe Daniel del potere più grande per un essere umano, cioè il sentirsi vivo, ascoltare il proprio cuore e tradursi in azioni, in giustizia, che determinano sentimento, affettività, ma anche dure verità. La regia non concede altro che non sia realtà cruda e sfacciata, Robin Campillo è lo sceneggiatore di Cantet, l’estetica, banalizzando, è quella dardeniana che si rivela efficacissima nel sottolineare e dettagliare ambienti, sguardi, silenzi. Mentre il film si evolve verso una seconda parte in un crescendo di azione e tensione morale, tutto ciò che ha messo fino a quel punto in gioco, la rete di relazioni fra i vari personaggi e i problemi con cui convivono, rimangono mirabilmente presenti fino in fondo regalando così allo spettatore tutti gli strumenti per potere entrare nel merito della vicenda senza falsi moralismi. Emozionante, denso e vitale, moltiplica i suoi segnali diventando alla fine anche un film d’impegno sociale.

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