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I sogni segreti di Walter Mitty

Regia di Ben Stiller vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I sogni segreti di Walter Mitty

di amandagriss
8 stelle

In questo nostro mondo, in balìa della sfrenata e cieca corsa allo smantellamento, al ‘resettamento’ (il linguaggio informatico è d’obbligo essendo la moderna frontiera dell’alfabetizzazione) di ciò che una volta è stato, assistiamo inerti alla perdita dei suoi pezzi migliori: il contatto ‘tattile’, la percezione ‘sensoriale’ delle cose e delle persone. La vita reale è sempre più definita da un asettico profilo virtuale realizzato su un qualsiasi sito internet; basta cliccarvi ‘mi piace’ per sapere e far sapere di esistere. Lo sguardo è costantemente filtrato da un obiettivo, da uno schermo in digitale che pur riproducendo ad arte l’illusione dell’esistenza non posseggono la capacità di fornirne l’essenza, la possibilità di esserne dentro, respirarne il motore primo, sentirne le pulsioni, gustarne i sapori, scoprirne estasiati l’abc della sua meraviglia, quel misto di avventura, baldanza e creatività che la rende unica e a suo modo speciale. Per qualsiasi essere umano. Per l’uomo impavido, selvaggio nello spirito, solitario e irraggiungibile; invisibile perché rifugge lo sguardo del suo simile, così prossimo alla consistenza di un fantasma come  quel giaguaro che si propone di fissare e rendere immortale col suo prezioso scatto. E per l’uomo comune, grigio, insignificante, anonimo e solo; invisibile perché nessuno posa lo sguardo su di lui. Forse….. Ma la Bellezza non reclama attenzione. Se ne sta lì e basta, non sapendo nemmeno di essere tale. E di essere osservata.
In questo nostro mondo che rotola vertiginosamente verso l’abisso, c’è un omino che vive e lavora defilato; è quello che dimora dietro le quinte, lontano dai flash e dai riflettori; è quello che fa gioco di squadra; che rifinisce e rende magnifico l’acclamato operato di altri uomini; è quello il cui nome e il cui volto non compariranno mai sui giornali; quello a cui i premi  non verranno mai assegnati; è il fautore silenzioso della grandezza altrui, è lo spettatore ideale di vite che non sono la sua. È il protagonista perfetto della vita che sogna di vivere. L’incarnazione delle azioni e parole che sogna di compiere e pronunciare. Quando si ‘sconnette’ dalla realtà circostante, incantandosi nelle sue straordinarie visioni ad occhi aperti, può diventare colui che desidera essere, dal signore dei ghiacci al coraggioso sconosciuto della strada salvatore di cuccioli in pericolo, al supereroe buono che combatte strenuamente contro il barbaro cattivo omologato di turno. Una persona, insomma, detentrice di motivazioni visibili, valide, inappuntabili per cui essere considerata. Apprezzata. Amata.              
In questo nostro mondo guardato sempre di più dall’oblò del proprio pc, dove a contare sono i rapporti sintetici, le pseudo esperienze, dove la vita costringe a chiudere a doppia mandata i propri sogni in un cassetto e buttarne via la chiave, lasciando sbiadire fino a far scomparire la già vaga idea che ognuno ha di sé, di ciò che si vorrebbe essere e diventare, troviamo quest’omino, un simil Benjamin Button, che come lui procede controcorrente, camminando nel verso opposto alla tendenza imperante. Gli si presenta (gli viene offerta) l’occasione per vivere/provare realmente ciò che finora è stata esclusiva materia dei suoi sogni incantati. E spronato dall’input giusto, decide di coglierla. Ci si butta a capofitto. Un bel salto nel buio con tutti i rischi e le soddisfazioni che comportano. Coraggio, incoscienza, curiosità e il desiderio incontenibile di ‘esserci’ per davvero. Il gioco è fatto. Si calerà in imprese che non avrebbe mai immaginato di affrontare, proverà l’ebbrezza di sentirsi vivo, sfiderà l’impossibile, animato da una nobile e giusta causa, che si rivelerà per lui un inaspettato regalo, un attestato di stima, una sorta di ricompensa d’incommensurabile valore.                                                    
I sogni segreti di Walter Mitty è una godibile commovente e visivamente splendida metafora dell’esistenza. È l’invito a prendere in mano le redini della propria vita. Ad attingere al proprio personale passato, a ciò che si è stati un tempo per tener testa all’oggi, per superare le implacabili tempeste che la vita non finirà mai di scatenarci addosso. È un inno all’autostima, un’esortazione a credere in se stessi, a scoprire quella peculiare bellezza interiore che ognuno, in fondo, possiede. Basta indirizzare lo sguardo. Ma non è sempre facile scovarla, metterla a fuoco da soli. Soprattutto se da troppo tempo s’indossano i panni del ‘perdente senza qualità’. Occorre, allora, andare oltre la superficie ingannevole delle cose, occorre qualcuno, dall’esterno, in grado di saper osservare, per tutti e per colui che non è capace di farlo. Riuscendo a trasporre la sua particolare bellezza/ricchezza e incastonarla in un unico spazio ben definito, come una fotografia per esempio, tanto potente da esprimere in una sola istantanea la preziosa unicità che questo emotivo anonimo inconsapevolmente si porta dentro e diffonde nel nostro pazzo e strabiliante mondo.
Bastano la scena dell’elicottero sulle note di Space Oddity, i 17 km di strada libera sullo skateboard sotto il vulcano e lo scatto finale su carta stampata per innamorarsi di questo film!  

4 stellette e 1/2
 

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