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Viva la libertà

Regia di Roberto Andò vedi scheda film

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La recensione su Viva la libertà

di Baliverna
7 stelle

E' una riflessione sul ruolo della politica, dei politici, su come dev'essere l'azione e la comunicazione politica. Inoltre, la pellicola è un chiaro messaggio alla sinistra italiana (leggi PD), che avrebbe perso lo smalto e la capacità di toccare i veri problemi della gente. Questo è il succo di una vicenda di fantasia e leggermente paradossale, anche se non irrealistica.
I due gemelli vogliono essere l'uno l'esempio di com'è la politica di sinistra oggi, e l'altro di come dovrebb'essere. La sostituzione del leader di partito, fatta d'urgenza e con il solo scopo di nascondere la fuga di quest'ultimo fino ad un imminente ritorno, finisce per essere un buono spunto per il cambio di linea e di comunicazione del partito. Il primo gemello, il politico, è un uomo di potere cartapecorito e bolso, ingessato e statico, imbrigliato in una rete di potere e di calcoli, di immagine e di falsità, il quale sostanzialente recita una parte e cerca solo di blandire gli elettori. In tal modo, però, questi si stanno stancando di lui e del suo partito. Neppure lui crede più in quello che fa, ed è stufo di portare una maschera dietro la quale non c'è più una faccia. Il secondo gemello è solo pazzerello, diciamo eccentrico e mattacchione, e non pazzo nel vero senso. E' una persona libera da progiudizi, rispetto umano, calcoli, opportunismo, simulazione. E' anche schietto e sa andare alla radice dei problemi. Inoltre non ha peli sulla lingua e chiama le cose col loro nome. E ben venga come leader di partito, dunque! Sembra esclamare il regista con un senso di liberazione.
Toni Servillo è al solito bravo, in entrambi i ruoli, anche se devo dire che rende più come uomo triste o depresso che come mattacchione. Perfetto, dall'altro lato, Valerio Mastandrea nella parte di portaborse e galoppino. Quanto alle donne, la Bruni Tedeschi si sforza secondo me di imitare Stefania Sandrelli, e fa un po' troppo la leziosa.
Il film è girato bene e regge decentemente (con qualche incertezza nei salti tra Roma e Parigi); verso la fine, inoltre, penso ci sia un po' di confusione tra i personaggi, sia i gemelli che le donne innamorate di loro (moglie e amante). Chissà che film girerebbe oggi Andò, nell'era Renzi....

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