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Viva la libertà

Regia di Roberto Andò vedi scheda film

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La recensione su Viva la libertà

di fixer
8 stelle

STA FINENDO LA LUNGA NOTTE ITALIANA?

L’idea di sostituire un politico in declino con un gemello pazzo è semplicemente geniale. Quando poi ci si rende conto che il presunto pazzo è una persona colta, un filosofo, spiritoso e tutto d’un pezzo, proprio come il Marchese di Calatrava (personaggio principale de LA FORZA DEL DESTINO, tema musicale che accompagna l’intero film e lo denota), allora si capisce che tutto il film è una sinfonia fatta di passione (civile e affettiva)e di rara sensibilità.
Ci si rende conto ad esempio che la nostra vita ha bisogno di una boccata d’ossigeno composta di dignità, di verità, di assenza di compromesso.
Ci si rende conto che è arrivato il momento di dire le cose come stanno invece di usare eufemismi, sotterfugi. Ci si rende conto di quanto la gente abbia bisogno di personaggi che siano capaci, per carisma e per capacità, di infondere fiducia e speranza in un mondo che è sempre più palude.
Si ha bisogno di credere “che l’indecenza non diventi più un’abitudine” come si lamenta Fellini in uno straordinario cameo.
La storia di questi due fratelli gemelli che poi, poco a poco, si confondono l’uno con l’altro fino a diventare, nel magnifico finale, quasi indistinguibili, è un apologo sapiente sull’assoluta necessità per l’uomo, chiunque esso sia, qualunque ruolo ricopra nella società, di coltivare, con rigore e passione, le proprie inclinazioni, di seguire, con determinazione, i propri ideali. Si creerà così attorno a lui un clima di attesa, di speranza che sarà terreno fertile per rendere civile e positivo tutto ciò che è attorno a lui.
La missione è quella di proteggere gli eventi dall’approssimazione, come Enrico, uomo ritrovato, scrive al suo vecchio amore. L’approssimazione, appunto. Quella che inquina ogni atto potenzialmente positivo, quella che mortifica ogni slancio vitale. Tornare a capo, con la forza della verità e l’energia morale che aiuterà a superare la notte, questa lunga, interminabile notte italiana.
Da tempo non capitava di trovarsi di fronte a tale ricchezza di spunti, espressa con così raro vigore e rara lucidità.
L’interpretazione di Toni Servillo è semplicemente magistrale. Vedere come, poco a poco, il professor Ernani diventa Enrico Oliveri e come il professor Oliveri, diventi sempre più Ernani, è qualcosa di memorabile.
Un film che concilia spettacolo e passione civile, intelligenza e intrattenimento. Da non perdere. Assolutamente.

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