Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Un film davvero molto intenso e duro. Siamo nel 1965 e quindi è un film parlato ma poteva tranquillamente essere un film muto, nelle opere di Bellocchio sono le immagini che parlano e sempre le immagini che raccontano. Si racconta la storia di una famiglia di 4 figli che vivono con una madre cieca, tutti i figli sono diversi tra loro e stanno come a rappresentare la nuova generazione nelle sue varie sfaccettature mentre la madre è il passato, un passato di violenza e privazione che la resa cieca e che non le fa capire più nulla, il passato è un peso e i giovani vogliono distaccarsi da qualcosa che sentono pesantemente lontano e distaccato da loro; la soluzione è solo la ribellione. Bellocchio anticipa il '68 raccontandoci una storia crudele di un figlio che uccide la madre, una ribellione che sfocia in sangue, una violenza che non avrà mai fine. Lo stesso figlio che sarà poi lasciato morire dalla sorella durante un attacco epilettico in un ritratto angoscioso della gioventù, della rivolta e dell'essenza umana. Indimenticabili alcune scene come l'uccisione della madre con il conseguente funerale (il personaggio di Castel che salta da una parte all'altra della tomba ancora aperta della madre), quando si sbarazzano delle cose cose vecchie nella stanza della madre e il finale tragico che sa essere grottescamente pieno di forza.
Una famiglia borghese composta da 4 figli (3 uomini e una donna) e da una madre vecchia e cieca. Uno tra i figli, il più ribelle ed problematico (infatti è malato di epilessia), uccide la madre che ormai da tempo è un peso per la famiglia. Poi però verrà lasciato morire dalla sorella durante una crisi epiletica.
Brava.
Parte non facilissima recitata con cura.
Anche lui affronta al meglio la sua parte.
Bella prova.
Indimenticabile. Interpretazione magnifica e davvero molto angosciosa, un personaggio unico.
Bellocchio all'esordio fa centro. Un esordio difficile da dimenticare che ci fa capire già da subito la forza di questo autore che ha il dono del tocco surreale e la tenacia di un grande regista.
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