Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Quando al 40° minuto Psycho salta in aria sotto 72 colpi di montaggio, è un’etica dello sguardo che va in frantumi. Davanti all’occhio ucciso di Marion Crane sfila l’esibizione delle atrocità, la bestemmia al cinema: cesso e reggiseno, morti freschi e decomposti, nudità e travestitismo, sesso e sangue a fiotti. Hitchcock ci conduce esattamente laddove vuole e desidera il nostro sguardo, perché siam fatti del voyeurismo che muove Norman Bates, d’orrore empatico. Il corpo mutante di Perkins incarna un cinema dove l’infrazione è ormai compiuta. Per questo Psycho è il primo film che ha osato tanto osare: espone e poi ci chiede un pegno. Per questo fa paura.
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