Espandi menu
cerca

Giraffada

play

Regia di Rani Massalha

Con Saleh Bakri, Laure de Clermont-Tonnerre, Ahmed Bayatra, Roschdy Zem Vedi cast completo

In streaming Fonte: JustWatch VEDI TUTTI (6)

Trama

Yacine lavora come veterinario nello zoo di Qalqylia nei territori palestinesi. Qui, sono ospitate anche le giraffe Rita e Brownie, l'unica passione di suo figlio Ziad. Quando Brownie muore conseguentemente a un raid aereo, il piccolo Ziad accompagna il padre in una rocambolesca avventura per trovare un nuovo compagno a Rita. Il loro piano è quello di riuscire a trafugare un maschio di giraffa da uno zoo israeliano e introdurlo di nascosto nel loro zoo ma pagheranno un prezzo alto per riuscirci.

Approfondimento

GIRAFFADA: ISPIRATO A UNA STORIA VERA

Diretto da Rani Massalha e sceneggiato da Xavier Nemo su soggetto dello stesso Massalha, Giraffada racconta la storia del particolare rapporto tra Ziad, un bambino di dieci anni figlio del veterinario Yacine, e di una coppia di giraffe all'interno di uno zoo palestinese al confine con la West Bank. La vicenda prende avvio dopo che, in seguito a un raid aereo, Brownie, la giraffa maschio, muore e la compagna Rita non riesce a vivere da sola, lasciandosi lentamente andare. Per evitare che accada il peggio, occorre trovare un nuovo compagno a Rita ma solo uno zoo di Tel Aviv potrebbe essere d'aiuto. Considerando le suddivisioni e i conflitti tra israeliani e palestinesi, Yacine escogita un piano alquanto complesso per cui trova validi alleati nel figlio, in Yohav (un amico veterinario israeliano che vive ad Haifa) e Laura (una fotoreporter medicata da Yacine): passare il confine, arrivare ad Haifa e rapire dallo zoo la giraffa Romeo.Con il piccolo Ahmed Bayatra nei panni di Ziad, il cast di Giraffada comprende i nomi di Saleh Bakri (è Yacine), Laure De Clermont (è Laura) e di Roschdy Zem (è Yovah).
Nato da padre palestinese e da madre egiziana, Massalha ha preso spunto per Giraffada da un evento realmente accaduto nel 2003 durante la seconda intifada: la morte di una giraffa nello zoo di Qalqilya e i tentativi da lui fatti per rimpiazzare l'animale acquistandone un altro da uno zoo israeliano. Con lo scopo di riportare un po' di gioia ai bambini palestinesi, Massalha vide però il suo tentativo fallire e non andare mai in porto. Sulla vicenda, tra l'altro, esistono anche un libro scritto dalla giornalista britannica Amelia Thomas (The Zoo on the Road to Nablus), un documentario diretto da Hayden Campbell (The Zoo) e un'opera d'arte realizzata dall'artista tedesco Peter Friedl.

IL CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE E IL RAPPORTO PADRE-FIGLIO

Dal sapore di una favola, Giraffada permette di far vedere concretamente gli effetti deleteri del conflitto israelo-palestinese ma anche la splendida evoluzione del rapporto tra un padre e un figlio. A spiegare meglio la natura del film sono le parole del regista Rani Massalha: «Il film è ambientato in Palestina: sullo sfondo sono costanti le tensioni tra palestinesi e israeliani, ma il cuore della storia è il rapporto tra un padre – Yacine, il veterinario dello zoo di Qalqilyia – e il suo giovane figlio, Ziad, che a soli dieci anni si deve confrontare con le difficoltà quotidiane di una vita resa ancora più complessa dalla perdita della madre. Il rapporto tra padre e figlio funge così sia da fulcro emozionale sia da motore narrativo: se Ziad all’inizio del film cita la filosofia di vita del padre (“Un minuto sei una mera possibilità, il prossimo tu esisti. Come un albero che cresce su una parte della strada solo perché il vento soffiava in quella direzione.”) in realtà per tutto il film Ziad cercherà di provare a se stesso e a suo padre che la volontà e il desiderio possono invece avere la meglio sulla casualità della natura. E sarà proprio Ziad, con la testarda tenacia di bambino, a spingere il padre ad agire, a mettersi in gioco, a rischiare la propria libertà: e tutto questo per amore del proprio figlio, che equivale all’amore per la libertà tout court.
L’amore di un padre per un figlio, e di un figlio per il padre: il contesto è specifico – la Palestina, il giogo israeliano – ma i sentimenti sono quanto di più universale si possa raccontare e mettere in scena. In Giraffada l’azione è al servizio di emozioni forti, primarie, commoventi nel senso più etimologico del termine: quanto è disposti un uomo a rischiare per l’amore per il proprio figlio?
Storie di esseri umani, innanzitutto. Un padre, un figlio. E una giovane donna, Laura, una giornalista che lotta con tutta la forza dell’idealismo di una cittadina europea che esercita una professione di grande responsabilità. Non è nata in quei luoghi, in fondo ne è solo un’ospite temporanea: potrebbe disinteressarsi della vicenda di Yacine e Ziad, dello zoo di Qalqilyia, ma invece no, decide di sostenere la loro causa. E così aiuterà Yacine e Ziad a recuperare una giraffa in Israele, mettendo anche lei in gioco la propria incolumità e libertà.
Una storia universale di uomini, bambini e donne, ripeto. Ma non solo: protagonisti sono anche gli animali, ovvero le giraffe del titolo. Ogni moderna fiaba che si rispetti non può che arricchirsi di senso ed emozioni dalla presenza di animali: in questo caso sono due giraffe, animali bellissimi, esotici, delicati, esposte anche loro alla follia e alla violenza umana. Anzi esposte ancor più tragicamente perché tali follie e violenze non possono comprendere. E così le disavventure della coppia di giraffe diventano una metafora delle disavventure di noi umani. Così la vulnerabilità delle giraffe è la nostra vulnerabilità, portata all’estremo: non hanno voce per parlare, vivono in gabbie con sbarre ben visibili (ma il muro palestinese non è forse una gabbia?). E in fondo, il lutto della giraffa che perde il proprio compagno nell’attentato è come il lutto di Yacine per la moglie che ha perso. E la giraffa che sopravvive aspetta un bambino, così come Yacine ha un figlio che ama e di cui è responsabile. E il ristabilimento di
una nuova coppia di giraffe alla fine, è il parallelo nel mondo animale della coppia che potrebbe rappresentare Yacine e Laura, se l’ingiustizia umana non li allontanasse. E così i sentimenti che proviamo per queste giraffe, l’empatia profonda per il loro dolore non possono non ricordarci che anche noi – dietro le sovrastrutture di secoli di civiltà e culture diverse – siamo animali. E tornano in mente i versi di La capra, di Umberto Saba, che in una capra aveva visto specchiarsi la sofferenza umana: lì la capra era descrita “dal viso semita”, ed evocava la tragedia dell’Olocausto. Nel caso di Giraffada si parla del popolo palestinese. Ma la sostanza non cambia: soprusi, violenza, guerra… non ha senso fare differenze di nazionalità o religioni perché il dolore è universale, così come l’amore, il desiderio di fratellanza e di pace».

Note

Il regista Rani Massalha è palestinese d’origine, ma di fatto francese. Ha lavorato a lungo con Rachid Bouchareb, e del suo cinema ha metabolizzato pregi e difetti: la capacità di individuare in ogni situazione storicamente tragica un punto di vista corale ma anche il ricorso a una narrazione troppo didascalica, dove buoni e cattivi non si mescolano. Le metafore (zoo - muro, cattività - libertà) sono tutte fin troppo evidenti e persino l’immagine degli israeliani (crudeli e stolti), emotivamente comprensibile, non rende giustizia a un racconto che avrebbe avuto bisogno di altra densità.

Trailer

Commenti (1) vedi tutti

Scrivi un tuo commento breve su questo film

Scrivi un commento breve (max 350 battute)

Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.

Vedi anche
Recensioni

La recensione più votata è sufficiente

laulilla di laulilla
5 stelle

La piccola città di Qalqilya, in Cisgiordania, sorge a ridosso di quel crudele muro che lo stato di Israele aveva costruito a partire dal 2002 e che aveva più volte ridisegnato allo scopo di evitare le infiltrazioni terroristiche, incurante di tagliar fuori dai collegamenti vitali le zone abitate dalla locale popolazione palestinese per lo più pacifica.   Qui… leggi tutto

2 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle positive

OGM di OGM
7 stelle

I confini territoriali sono limiti. Sono mura difensive, ma anche ostacoli alla libertà. Soprattutto quando a determinarne il tracciato non è la storia di un popolo, bensì la volontà della politica, oppure le necessità della guerra. L’intifada è la reazione ad una illogica visione: metà Palestina di qua, e metà di là, ed in… leggi tutto

2 recensioni positive

2022
2022

Recensione

laulilla di laulilla
5 stelle

La piccola città di Qalqilya, in Cisgiordania, sorge a ridosso di quel crudele muro che lo stato di Israele aveva costruito a partire dal 2002 e che aveva più volte ridisegnato allo scopo di evitare le infiltrazioni terroristiche, incurante di tagliar fuori dai collegamenti vitali le zone abitate dalla locale popolazione palestinese per lo più pacifica.   Qui…

leggi tutto
Recensione
Utile per 11 utenti
2014
2014

Recensione

OGM di OGM
7 stelle

I confini territoriali sono limiti. Sono mura difensive, ma anche ostacoli alla libertà. Soprattutto quando a determinarne il tracciato non è la storia di un popolo, bensì la volontà della politica, oppure le necessità della guerra. L’intifada è la reazione ad una illogica visione: metà Palestina di qua, e metà di là, ed in…

leggi tutto
Recensione
Utile per 4 utenti
Nel mese di giugno questo film ha ricevuto 3 voti
vedi tutti

I film al cinema dal 29 maggio

Redazione di Redazione

Abbondante e varia, l'offerta di cinema nelle sale dal 29 maggio offre blockbuster semiestivi con volti stranoti della grande industria americana e piccole produzioni di cinematografie minori (Norvegia, Palestina,…

leggi tutto
Playlist
Uscito nelle sale italiane il 26 maggio 2014

Recensione

FilmTv Rivista di FilmTv Rivista
5 stelle

Qalqilya, piccola città della Cisgiordania, ha due caratteristiche. Uno zoo molto frequentato e il muro, quello costruito dagli israeliani per presunti motivi di sicurezza e che di fatto circonda tutta la periferia. Il giovane veterinario dello zoo (interpretato da Saleh Bakri, Salvo nell’omonimo film) accudisce gli animali con il figlioletto. È vedovo, attratto da una reporter francese.…

leggi tutto
Recensione
locandina
Foto
2013
2013
locandina internazionale
Foto
GIRAFFADA: ISPIRATO A UNA STORIA VERA

GIRAFFADA: ISPIRATO A UNA STORIA VERA

GIRAFFADA: ISPIRATO A UNA STORIA VERA Diretto da Rani Massalha e sceneggiato da Xavier Nemo su soggetto dello stesso Massalha, Giraffada racconta la storia del particolare rapporto tra Ziad, un bambino di dieci anni figlio del veterinario Yacine, e di una coppia di giraffe all'interno di uno zoo palestinese al confine con la West Bank. La vicenda prende avvio dopo che, in seguito a un raid aereo, Brownie, la giraffa maschio, muore e la compagna Rita non riesce a vivere da sola, lasciandosi lentamente andare. Per evitare che accada il peggio, occorre trovare un nuovo compagno a Rita ma solo... segue

Extra
I nostri top user
Scopri chi sono i top user

Sono persone come te:
appassionati di cinema che hanno deciso di mettere la loro passione al servizio di tutti.

Scopri chi sono i top user
Come si diventa un top user

I top user sono scelti tra i membri della community sulla base della qualità e della frequenza dei loro contributi: recensioni, notizie, liste.

Scopri come contribuire
Posso diventare un top user?

Certo! Basta che tu ti registri a FilmTv.it e che inizi a condividere la tua passione e il tuo sapere. Raccontaci il cinema che ami!

Registrati e inizia subito