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Solo gli amanti sopravvivono

Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Solo gli amanti sopravvivono

di myHusky
7 stelle

“How can you have lived for so long and still not get it? This self-obsession is a waste of living. It could be spent on surviving things, appreciating nature, nurturing kindness and friendship, and dancing!”

 

I vampiri di Jim Jarmusch danzano leggeri mentre trascorrono i secoli. Vivono a contatto con l'umanità ma sono distanti da essa. Nel corso degli anni hanno imparato ad adattarsi alla società che muta, che si rivolta, che si autodistrugge. Hanno imparato a convivere con essa mantenendo le distanze. 

Eve e Adam, vicini ma al tempo stesso lontani dagli esseri umani, danzano sotto le stelle. A differenza di noi, però, non hanno mai smesso di amare.

Only Lovers Left Alive, sulle note della cover di Funnel of Love di Wanda Jackson, apre le porte del suo mondo. Due stanze ruotano su se stesse. È l'inizio dell'ipnosi.

I due eterni amanti hanno vissuto i secoli del passato ed ora, da due città differenti (Tangeri e Detroit), conducono le loro vite notturne. Ma la distanza è troppa e Adam, sentendosi come "la sabbia sul fondo della clessidra", si è procurato un proiettile di legno per poter porre fine alla sua vita. Sarà l'arrivo di Eve a portare ordine e pace nella vita del marito. Fino al ritorno di Eva.

 

Jim Jarmusch porta sul grande schermo una storia che, più che raccontare, preferisce ipnotizzare lo spettatore, mostrandogli il mondo dei vampiri come lo specchio possibile nel quale guardarsi e riconoscere i propri errori.

I due protagonisti di Only Lovers Left vivono nella loro isolazione, disgustati da quegli zombie (siamo noi) che non hanno fatto altro che corrompere e degradare il pianeta.

Il loro mondo è fatto di musica e di letteratura. Il loro mondo è decadente. Eppure, a differenza del nostro, conserva una sincerità e una profondità che lo rende estremamente affascinante. 

Il racconto di Jarmusch, nella sua prima ora di durata, si mostra assai seducente. Assieme ad Eve ci spostiamo tra i vicoli di Tangeri e facciamo conoscenza con il famoso poeta e drammaturgo inglese Christopher Marlowe, anche lui vampiro. Adam, invece, trascorre i suoi giorni segregato nella sua abitazione di Detroit, ascoltando e componendo musica. Il loro ricongiungimento darà vita alla parte visivamente e narrativamente più coinvolgente di tutta la pellicola.

I due amanti vivono insieme l'eternità, ascoltando canzoni e viaggiando per le strade notturne di un'enorme città desolata. E se il nostro mondo comincia a collassare su se stesso, il loro, nonostante i secoli e nonostante la parvenza decadente, sembra ancora resistere. 

Only Lovers Left Alive vuole rimanere al di fuori del racconto, incantandoci attraverso un tempo che non trascorre e attraverso i gesti e le azioni di una quotidianità vampiresca che sembra non curarsi del trascorrere del tempo. E questa immobilità dell'anima e della narrazione riesce a far colpo. 

L'arrivo di Eva, la sorella minore di Eve, segna però un notevole cambiamento all'interno della pellicola. Il racconto prende vita e il fascino immobile e ipnotico della prima ora di durata sembra svanire con l'inizio di questa seconda parte. Jarmusch spezza l'incantesimo e, ponendo l'accento sulla vicenda, finisce per annientare (quasi) totalmente quell'attraente immobilità che aveva caratterizzato il suo lungometraggio. Niente più danze sulla note di Trapped by a thing called love di Denise LaSalle o discussioni sul carratere di Lord Byron e di Mary Wollstonecraft. Il cambio di rotta è definitivo.

Fortunatamente Only Lovers Left Alive, anche dopo la trasformazione, continua a funzionare e, grazie alla sua bellezza visiva e ad una narrazione coinvolgente, riesce a recuperare, nella parte conclusiva, quello splendore perduto della prima ora di durata. O almeno, in parte.

 

Only Lovers Left Alive, come i suoi vampiri, si distingue.

È un corpo estraneo, distante dalla realtà di una narrazione classica. I tempi sono lenti e lo svolgersi del racconto segue un andamento calmo e sinuoso. Non c'è frenesia nel mondo parallelo di Jim Jarmusch. I due amanti si muovono all'interno della pellicola come se fossero stati maledetti dall'incantesimo dell'eterno ralenti.

Gli interni delle abitazioni di Eve e Adam diventano i luoghi privilegiati della vicenda e gli esterni, anch'essi, vengono trattati quasi come se fossero spazi chiusi.

La magnetica colonna sonora, tra rivisitazioni e brani originali, ha il compito di intenstificare l'esperienza visiva. 

Come non citare, a questo punto, i vampiri stessi: Tilda Swinton e Tom Hiddleston sono perfetti nel ruolo dei due protagonisti, gli eterni amanti che danzano sugli orrori e sulle macerie del nostro mondo; ottima anche l'interpretazione del sempre apprezzabile John Hurt, nei panni del vampiro-drammaturgo Christopher Marlowe.

 

Only Lovers Left Alive è un'eterna danza in bilico tra una trance visiva e una narrazione tradizionale. Nonostante il cambio di rotta a metà della pellicola si faccia parecchio sentire e nonostante la seconda parte si presenti meno attraente e meno originale rispetto alla prima, il lungometraggio funziona e riesce comunque a distinguersi.

Ora le stanze non ruotano più, e anche l'ipnosi sembra aver finito il suo effetto. Una cosa, però, è certa: il ballo vampiresco di Jim Jarmusch è riuscito, anche se per poco, a fermare il tempo. 

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