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3096

Regia di Sherry Hormann vedi scheda film

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La recensione su 3096

di maghella
7 stelle

Natascha Kampusch venne rapita il 2 marzo del 1998, aveva 10 anni.

Riuscì a scappare il 23 agosto del 2006, aveva 18 anni.

3.096 giorni di prigionia, un numero a 4 cifre che diventerà anni dopo il titolo del libro che racconterà i giorni del lungo rapimento e da cui è stato tratto il film “3096 tag” di Sherry Hormann.

Amelia Pidgeon

3096 (2013): Amelia Pidgeon

Natascha dopo un bisticcio avuto con la mamma va a scuola da sola, lungo il tragitto viene rapita da un uomo, Wolfgang Priklopil (che aveva 36 anni al momento del rapimento), che aveva preparato per mesi nel sotterraneo di casa, quella che sarebbe diventata negli anni a seguire la prigione della piccola Natascha.

 

Uno stanzino senza finestre, alto poco più di 1,60 m., pochissimi metri quadri di spazio che racchiudevano water, lavandino e brandina per dormire. Per mesi Natascha avrà poco altro con sé, solo col tempo riesce ad ottenere altri piccoli confort che rendono la vita della bambina accettabile (se si può definire accettabile una vita in gabbia).

 

Il film racconta e si sofferma su aspetti importanti della vicenda: il rapporto tra Wolfgang e Natascha in primis. L'uomo plagia la bambina in tutte le maniere, con il terrore, con le minacce, con la prepotenza. La storia sottolinea un rapporto poco sano che Wolfgang ha con sua madre, una donna molto invadente e protettiva, e lascia aperte supposizioni su quanto questo abbia potuto influenzare gli atti criminali dell'uomo.

Man mano che Natascha cresce cambia anche il tipo di rapporto con Wolfgang, i due diventano quasi due compagni poi una coppia che condivide quotidianità e camera da letto.

La ragazza vede, anzi scorge solamente, il sole dalle tapparelle abbassate. In seguito, sempre sotto continue minacce, potrà uscire per piccole passeggiate, per compere, addirittura per gite sulla neve, sempre sotto il controllo del suo carceriere-amante-compagno-padre-amico- “lupo cattivo”.

Wolfagang Priklopil è tutte queste cose per Natascha, una famiglia degli orrori composta solo da due persone che volenti o meno si sono trovate a vivere una vita anomala fatta di segreti e di paure.

 

Natascha è consapevole che a conclusione della storia solo uno dei due sopravviverà, e alla fine sarà lei, visto che dopo la sua fuga Wolfgang si uccide buttandosi sotto le rotaie di un treno.

Thure Lindhardt, Antonia Campbell-Hughes

3096 (2013): Thure Lindhardt, Antonia Campbell-Hughes

La vicenda Kampusch è ancora oggi piena di misteri e di cose “non dette”, non dette subito per lo meno, nonostante il libro e il film.

Infatti in un primo momento Natascha asserì di non avere mai avuto rapporti intimi con il suo carceriere, ovviamente dal libro e dal film non si evince questo, quando alla ragazza sono state chieste spiegazioni in merito ha asserito che non poteva smentire quello che aveva detto nel primo verbale alla polizia, quando era in chiaro stato di shock e molto provata.

 

Oggi c'è ancora una indagine in corso su una eventuale gravidanza e una figlia nata dal rapporto tra Natascha e Wolfgang. La ragazza austriaca smentisce ogni cosa a riguardo, ma sono apparsi certificati di nascita, libri sulla maternità e ciocche di capelli di neonato trovati nella casa della prigionia, che danno adito a tutti i dubbi del caso. Molti hanno anche incolpato Natascha per il suo atteggiamento troppo superficiale e “leggero” avuto dopo il rilascio, alcuni hanno avanzato ipotesi sul possibile accordo che vittima e carnefice avrebbero fatto sulla fine della loro vicenda, concordando addirittura il suicidio dell'uomo.

 

Nessuno può sapere cosa sia accaduto tra i due in tutti quegli anni, l'opinione pubblica può solo immaginarlo, si aspetta che la reazione di una ragazzina reclusa e portata via dall'affetto dei suoi cari nel periodo più delicato della vita possa essere uno e uno soltanto. Ma in quanti hanno realmente vissuto mai una esperienza simile?

Forse le reazioni e gli atteggiamenti di Natascha non sono state quelle che l'immaginario collettivo voleva: disperazione, frustrazione, follia. Natascha si è presentata davanti ai media sorridente, pacata, lucida e colta. Non una ragazza selvaggia, ma una giovane donna curata ed emancipata, che al momento della tanto agognata libertà ha saputo rifarsi una vita, anche se con tutti i misteri e i lati oscuri del caso.

 

Il film trasmette molto bene lo stato di angoscia e di claustrofobia che Natascha vive negli anni.

La magrezza anoressica della protagonista Antonia Campbell-Hughes rende maggiormente l'immagine di fragilità di Natascha in quel periodo.

 

Il film termina nel momento in cui Natascha dopo aver riabbracciato dopo 8 anni la madre, si appresta ad uscire dalla caserma di polizia per affrontare i media, incappucciata, ancora una volta destinata a nascondersi.

 

In verità dopo un paio di giorni Natascha chiese di poter vedere il cadavere di Wolfgang e di poter rimanere sola con lui ancora per una ultima volta. Anche questo atteggiamento fu molto criticato dalla stampa e dall'opinione pubblica, tanto che in seguito la ragazza ebbe uno sfogo durante una intervista, dicendo che avrebbe voluto che il suo carnefice fosse ancora in vita per dimostrare così che la vittima tra i due era lei soltanto.

 

No, le cose come sono andate tra loro due non le sapremo mai, rimane il libro, un bel film... ma non le sapremo mai.

Antonia Campbell-Hughes

3096 (2013): Antonia Campbell-Hughes

 

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