La recensione su Still Life

di logos

8 stelle

L'uomo lento e scrupoloso, che fa meticolosamente il suo dovere, e naturalmente in procinto di essere rottamato dal Comune presso il quale presta il servizio delicato di rintracciare parenti o amici prossimi e lontani di coloro che sono sopragginti alla fine della loro esistenza sulla terra nella più completa solitudine, John May (Eddie Marsan), per svolgere questo delicatissimo lavoro, quasi come un detective dello spirito, cerca dettagli e spunti di tale esistenze, al fine di ricostruire la rete umana di mondo che le hanno circondate. Molto spesso il suo operato non ha mai un buon fine (caso chiuso) e perciò assiste a tutti i funerali in compagnia del sacerdote che celebra un omaggio ai defunti abbandonati, con parole scritte dall'uomo meticoloso, secondo una trama verosimile che estrapola da un esame accurato dei dettagli delle esistenze decedute. Di tali esistenze senza cordoglio, John conserva un album di foto che ogni tanto contempla, quasi come fosse la sua vera famiglia. Funerali dunque senza cordoglio ma con la viva partecipazione del putualissimo John, perchè la vita dei vivi non ha tempo per la morte e per la sua celebrazione, così come non ne ha il Comune, che per questioni di tagli decide di licenziare John, il quale deve così portare a termine il suo ultimo caso, l'unico vincente, perchè riuscirà, con fatica e dolcezza, a convincere parenti e amici di partecipare al funerale di un uomo che nella vita ha combinato danni ma anche qualche traccia di amore.

Non vado avanti con la trama, ma è difficile non sottrarsi alla sensazione che questo film parla non tanto della morte ma della vita, contro un mondo alienato, che credendo di rimuovere la morte in realtà è condannato a una vita senza vita, senza radici nella terra in cui ritorneremo.

E' un film elegante, esistenziale, a tratti di una comicità lieve e profonda, che per me merita un otto pieno.

Per non dire del regista Pasolini, che con le sue scene minimali lascia lo spazo a un Eddie Marson che si rivela in un'interpretazione sublime, il cui personaggio è ben caratterizzato nei suoi tratti di dolcezza e profondità, per quelli che vivono senza sapere dei morti e per i morti che vivono nella carità professionale di questo piccolo agente comunale che, con il suo lieve sorriso, promana la gigantezza del sentimento eterno, anello di congiunzione laica tra l'aldiquà e l'aldilà.