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Profondo rosso

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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Fanny Sally

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La recensione su Profondo rosso

di Fanny Sally
5 stelle

L’emblematica colonna sonora elettro rock dei Goblin, le nebbiose ambientazioni gotico/barocche e alcune trovate registiche degne di nota danno quel tocco in più ad un film altrimenti fiacco e dimenticabilissimo.

Ebbene sì, lo confesso: pur essendo appassionata da parecchi anni del genere horror, ho recuperato solo recentissimamente questa celeberrima pellicola che da molti è giudicata uno dei capisaldi del cinema del terrore … Purtroppo però, l’opinione che ne ho tratto è sostanzialmente negativa e un po’ mi ha scoraggiato ad intraprendere la visione di altre pellicole firmate da Dario Argento, della cui filmografia non ho mai veduto nulla.

 

Se questo è considerato il suo capolavoro, non riesco a figurarmi il livello di tutti gli altri.

 

L’emblematica colonna sonora elettro rock dei Goblin, le nebbiose ambientazioni gotico/barocche e alcune trovate registiche degne di nota danno quel tocco in più ad un film altrimenti fiacco e dimenticabilissimo, soprattutto per una trama gialla - che a rigor di logica avrebbe dovuto essere il fulcro di tutto - insulsa e inconcludente, che lascia più che perplessi, specialmente per come viene spiegato il movente dell’assassino (che si scopre, senza tante sorprese, essere una donna). Ritmo a tratti soporifero, tensione latitante: decisamente troppi  i minuti dedicati alle stucchevoli schermaglie amorose tra i due scialbi protagonisti, impersonati da attori francamente mediocri.

 

La parte da commedia rosa lascia il tempo che trova (seppure a volte le battute non mancano di arguzia e ironia), mentre quella thriller e orrorifica è troppo annacquata, fatica ad emergere e non suscita mai reale attenzione tantomeno terrore. La sceneggiatura ha troppe incertezze, lancia alcune suggestioni (come quelle relative all’ipotetica presenza di spettri nella villa) senza poi approfondirle, e appare raffazzonata e abbozzata (tant'è che fu oggetto di molteplici riscritture). In compenso discreti gli effetti speciali affidati anche a Carlo Rambaldi, seppure il sangue ha un aspetto eccessivamente viscoso (si capisce troppo che è vernice).

 

Insomma, film già a suo tempo oggetto di feroci critiche e invecchiato davvero male.

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