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Profondo rosso

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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La recensione su Profondo rosso

di scandoniano
8 stelle

La sensitiva Helga Ulmann viene uccisa ed il suo vicino di casa, il pianista inglese Marc Daly, vede di sfuggita il presunto assassino. Marc decide di indagare privatamente (allo stesso tempo della polizia e di un’intraprendente giornalista), diventando oggetto del morboso stalking da parte dell’uomo con l’impermeabile…

Classico dell’horror italiano firmato da quello che diventerà il nuovo maestro italiano del genere. Dopo  Mario Bava, Dario Argento prosegue la tradizione nostrana, realizzando qui  uno dei suoi migliori film in carriera. Per quanto con “Profondo rosso” la vena del suo cinema si sia fatta più truce (con questo film il regista romano dimostra di aver definitivamente virato al genere horror), il retaggio thriller unitamente ai risvolti psicologici ad esso connessi rimangono sostanzialmente predominanti.

Regia peculiare di grande impatto, trovate molto interessanti (movimenti di macchina incomprensibili, soggettive inattese, dettagli strettissimi); qualche falla di sceneggiatura non trascurabile, unitamente ad un alone nei dialoghi a tratti sessista ed omofobo non ne pregiudicano l’ottimo risultato complessivo.

Peculiari le musiche (dei Goblin), specie per la leggendaria colonna sonora in crescendo, e gli effetti speciali a cui ha contribuito nientemeno che Carlo Rambaldi.

Si fa fatica a pensare che questo stesso regista in futuro darà alla luce opere inclassificabili quali “Il cartaio” e “Dracula 3D”. 

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