Regia di Dario Argento vedi scheda film
Marchingegno thriller perfettamente ideato e ingrassato da un ispiratissimo Dario Argento. Indimenticabili le musiche dei Goblin e di Giorgio Gaslini.
Mi sono sempre chiesto se il grande Alfred Hitchcock, ancora in vita all'uscita di “Profondo rosso” ebbe modo di vedere questo gioiello di Dario Argento, e nel caso ciò fosse accaduto, cosa ne abbia pensato. Perché, thriller del Maestro di Leytonstone a parte, "Profondo rosso" resta per me il miglior film di tale genere di tutti i tempi. Esagero? Bò, non saprei, secondo me è un marchingegno perfettamente ideato e ingrassato, e messo in scena con una padronanza del mezzo invidiabile per un autore nemmeno trentacinquenne. E se i movimenti di macchina e i magistrali giochi di luce non bastassero, ecco una colonna sonora da brividi -letteralmente- firmata in parte dal jazzista Giorgio Gaslini e in parte dal gruppo rock progressivo Goblin. Eccessivi sono forse alcuni spunti splatter, mentre la realizzazione tecnica della scena dell'incendio alla villa è proprio pessima, ma sono le due uniche pecche in un film di livello eccezionale. Una curiosità: le mani inguantate dell'assassino sono quelle del proprio regista.
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