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Questione di tempo

Regia di Richard Curtis vedi scheda film

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Tato88

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La recensione su Questione di tempo

di Tato88
8 stelle

Non ci stancheremo mai di fantasticare sulla possibilità di viaggiare nel tempo. E finché un qualche scienziato non si deciderà una buona volta di renderlo effettivamente possibile, ognuno ha il diritto di dire la sua, di inventarsi le proprie regole e la propria morale per un corretto e proficuo utilizzo di tale potere. Stavolta è toccato a Richard Curtis, che con questa sua opera terza (almeno come regista) si conferma di certo un autore ben voluto. E come già per “Love Actually” e “I Love Radio Rock”, il romanticismo e la nostalgia sono i principi su cui tutto il film si basa. Il risultato è alquanto inedito. Giocando in buona parte sui buoni e facili sentimenti (che ad esser distaccati potremmo definire “commerciali”, ma non stavolta…), “Questione di tempo” riuscirà senz’altro a scaldare almeno un po’ anche i cuori dei più cinici e dei machi trascinati controvoglia al cinema dalle fidanzate. Le dinamiche familiari sono molto variegate e viene esplorato in maniera approfondita il rapporto con ogni membro della sempre più numerosa famiglia del timido protagonista, che trova nella forza della “ripetizione” una maschera temporale che gli consente alla lunga di esprimere finalmente i proprio sentimenti.

Il piacere di sentirsi raccontare una storia magica priva di antagonisti, ma addirittura ricca di personaggi tutti bellissimi e simpatici e divertenti [merito tanto dello sceneggiatore (sempre Curtis) quanto degli interpreti che hanno adorato palesemente il progetto], per una durata davvero pretenziosa (oltre due ore) e riuscire tuttavia a non concedersi nemmeno una scena noiosa, bensì a mantenere sempre alta l’ironia, la suspense e la concentrazione dello spettatore è uno spettacolo nello spettacolo davvero raro da trovare in una sala cinematografica.

Il successo che infatti Curtis raggiunge con il suo splendido film è il dimostrare (senza moralismi o spiegoni dal fuori campo) che per essere felici non serve avere il potere di viaggiare a ritroso nel tempo e di poter dunque cambiare il nostro presente, è sufficiente anche solo fingere di averlo. E quando un film riesce nel difficile compito di instillare con convinzione e genuinità un insegnamento davvero utile per migliorare la qualità della vita, possiamo anche permetterci senza vergogna di abbandonarci a quei “commerciali” (no, non stasera!), bei sentimenti.

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