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Rompicapo a New York

Regia di Cédric Klapisch vedi scheda film

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La recensione su Rompicapo a New York

di alan smithee
6 stelle

La vita è tutta un rompicapo,  cinese o altro che sia, come suggerisce il titolo originale francese (Casse-tete chinois).  "Come puoi dire che la mia vita non sia complicata? Ho sposato un'americana (Kelly Reilly) e l'ho seguita a Londra arrangiandomi come scrittore, poi ci siamo lasciati e ho deciso di seguirla a New York per non perdere i miei due bambini, costretto ad un matrimonio di facciata con una cinese americanizzata per ottenere la cittadinanza. Li ho accettato di dare un figlio alla mia amica lesbica Isabelle (Cecile de France) e alla sua compagna, poi ho rincontrato te (Audray Tatou) e mi sono innamorato". Questo in sintesi il riassunto delle mille vicende rosa/esistenziali che si affollano nella vita dello scrittore ormai quarantenne Xavier, ex studente Erasmus a Barcellona quindici anni prima, nonche' scrittore di belle speranze (quasi tutte irrealizzate visto che campava come ghost writer) alla soglia dei trenta. Per caotica e sconclusionata che possa essere, la vita di Xavier è segnata sempre dalla presenza ingombrante ma necessaria di tre donne diversissime tra loro che, ognuna a modo proprio e secondo uno stile e una tattica tutta personale e diversa dalle altre, finiscono per divenire parte essenziale del suo vivere e fonte preziosa per coltivare e nutrire l'ispirazione da cui nascerà finalmente il suo primo romanzo (di successo? Lo sapremo tra una decina d'anni, quando Klapish ci parlerà inevitabilmente di un cinquantenne playboy e dellemdonne che furono "sue"). Klapish sa girare in modo accattivante ed il film ai francesi piace moltissimo, suscitando in una sala gremita risate a scena aperta e cenni sin esaltati di applausi, francamente un po' esagerati o fuori luogo. In ogni caso la New York "cinese" ove vive lo scrittore è seducente e coloratissima con i suoi terrazzi scalcinati, i suoi graffiti decadenti ma tutt'altro che tristi. Xavier e le sue donne in fondo non sono molto diversi dai due eroi di Liklater interpretati da Ethan Hawke e Jukie Delphy in Prima dell'alba, di mezzanotte, del tramonto o chissà quale altro appuntamento ineludibile della giornata: attori che crescono, maturano e inesorabilmente invecchiano con i loro personaggi, restituendoci dunque sprazzi di vita che, per quanto frutto di improbabili intrecci o vicissitudini, nascondono al loro interno un fondo di verità che si rispecchia nel volto ormai adulto ma sempre seducente di ognuno di loro, vent'anni dopo o quasi. Di tutti gli attori qui impegnati segnalerei senza esitare una tenace e ineditamente mascolina Cecile De France, ottima Isabelle con istinti materni (o paterni forse) ma pure irrimediabilmente fedifraga e tentata da avventure erotiche persino con la babysitter. Insomma un film esile come quelli che lo hanno preceduto, ma più divertente e brillante di Bambole Russe: sopravvalutato come tutti i film di Klapish, ma godibile e persino in parte riuscito.

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