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Wake in Fright

Regia di Ted Kotcheff vedi scheda film

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La recensione su Wake in Fright

di maso
10 stelle

Risultati immagini per wake in fright

 

La prima gemma prodotta dal cinema australiano è una vacanza di natale da incubo per il maestro  John Grant tanto è vero che il titolo in italiano più appropriato sarebbe stato "Risvrglio da incubo" piuttosto che la traduzione letterale "Svegliarsi con la paura" che suona abbastanza male e forse ancor più rappresentativo è il titolo per il mercato internazionale "Outback" che fa riferimento al deserto australiano con la composizione dei termini Fuori e Dietro prorprio perchè l'anello costiero di insediamenti urbani in Australia ha alle spalle una immensa distesa di sabbia martellata dal sole e dal caldo e proprio in questo luogo ostile il protagonista della storia rimarrà impantanato o per meglio dire arenato.

John Grant vive con cento dollari di paga mensile fornita dallo stato per insegnare in una scuola elementare di uno sperduto villaggio in cui si contano le case a occhio nudo e non vede l'ora di tornare a Sidney per vedere la sua ragazza e passare le vacanze di Natale in spiaggia ma non ha fatto i conti con la città mineraria di Bundanyabba dove intende fermarsi per una notte e poi spiccare il volo per Sidney.

La sua notte brava lo porta a contatto con la fauna locale composta da bizzarri personaggi che bevono e fumano a ripetizione a partire dallo sceriffo locale con il quale divide parecchi boccali di birra in una locanda rumorosa e sudaticcia.

Il suo errore fatale è però quello di giocarsi tutti i soldi ad un doppio testa o croce che sembra essere il trastullo locale più seguito dai minatori nel retro di una rosticceria: perde tutto dopo aver vinto parecchio e rimane intrappolato in questo luogo remoto dell'outback dove non può far altro che adeguarsi alle regole di vita dei suoi scapestrati cittadini fra i quali spicca l'inquietante Dottor Tydon che lo ospita nella sua baracca affogandolo di birra fino al punto di un forzato rapporto fisico.

Ted Kotcheff alla regia gestisce alla grande la novella dal titolo omonimo esponendo in primo luogo l'ostilità di un ambiente sociale difficile da digerire per un uomo di culutra che perde poco a poco la sua integrità a causa del caldo rovente che martella le meningi e non può far altro che adeguarsi alle usanze del luogo che lo travolgono come l'ondata di alcool che gli viene messo sotto il naso ad ogni istante della sua giornata.

Il film è pieno di sequenze memorabili fra le quali spiccano la bisca del testa o croce che condanna John Grant, il suo collasso fisico dove rivede in un montaggio rapido tutte le situazioni vissute con un ottica allucinata e mostruosa, soprattutto la spietata caccia al canguro che copre l'arco di una intera giornata e si conclude a notte fonda con il tasso alcolico dei partecipanti salito alle stelle che ricoprono una notte di violenza perpetrata ai danni dell'animale più titpico dell'Australia che con il suo innocente ballonzolare è un bersaglio facilissimo per alleviare la noia che si attacca come la sabbia del deserto ai vestiti degli spietati cacciatori fra i quali John Grant è un pesce fuor d'acqua che si adegua gioco forza al brutale massacro dei canguri.

La sequenza appena citata è tanto reale quanto difficile da osservare e come riporta la didascalia alla fine del film è stata filmata da Kotcheff durante la battuta di caccia di un gruppo di professionisti e poi montata con le immagini in cui sono in azione gli attori con lo scopo di denunciare una attività brutale che ha messo a rischio di estizione i canguri.

Il bravo regista canadese ha catturato in maniera perfetta nei suoi frames il caldo rovente dell'Australia e diretto alla perfezione una coppia di attori protagonisti che lo hanno ripagato con prestazioni maiuscole perchè se Gary Bond è ottimo nell'esprimere tutta la sua ingenuità nella metamorfosi che lo porta a trasformarsi da un elegante insegnate con velleità di giornalista a uno straccione sudaticcio e alcolizzato Donald Pleasance è assolutamente mostruoso nel caratterizzare il vizioso Dottor Tydon che sembra essere il pericolo pubblico numero uno per l'integrità mentale di John Grant ma in realtà il suo più grande nemico è una fragilità interiore stritolata da un ambiente ostile nel quale è piombato come un uomo caduto dal cielo.

Presentato a Cannes nel 1971 a braccetto con Walkabout, l'altro capolavoro girato in Australia da Roeg, non ebbe molto successo e per anni non se ne ebbero notizie per via dello smarrimento dei negativi, ma nel 2004 ne fu rintracciata una copia e venne riversato in digitale nella sua versione completa comprensiva del nudo intergale di Gary Bond che era stato sostituito da una sequenza alternativa in cui indossava le mutande al risevglio dalla prima notte a Bundanyabba e di tutte le sequenze integrali della scena d'amore con Sylvia Kay, il flirt omosessuale con Pleasance e tutta la sequenza della caccia ai canguri.

La versione restaurata è stata nuovamente presentata a Cannes dove ha riscosso le lodi del pubblico e di un entusiasta Martin Scorsese tanto da decretarne lo status di cult movie e film maledetto che sicuramente merita. 

 

 

 

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