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Wake in Fright

Regia di Ted Kotcheff vedi scheda film

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La recensione su Wake in Fright

di Mulligan71
6 stelle

Oggetto di culto del cinema australiano, apparso nel 1971 e poi rapidamente scomparso da ogni mezzo mediatico, "Wake In Fright" di Ted Kotcheff (sì, proprio l'autore del primo "Rambo") sta avendo un successo postumo, grazie alla riedizione in DVD e Blu Ray. Dopo la visione, devo dire che me lo spiego solo ed esclusivamente con quella bella luce che aveva il Cinema degli anni settanta, con quel respiro "new wave", artigianale, pieno d'idee, e che, in questo caso, si ciba pur anche dello straordinario paesaggio dell' "outback" australiano. La storia è quella di John Grant, maestro elementare di un perduto paesino di quattro case nel deserto australe, che giunto in città, per le feste di Natale, lentamente si trasforma, fra pessimi incontri, gioco d'azzardo, alcool e spietate cacce ai canguri. La descrizione di una continua discesa, da buon borghese a subumano. Il film ha sicuramente un certo fascino, addirittura qualcosa, anche se poco, del cinema americano di Peckinpah, è asciutto, a tratti visionario, ma è una reiterazione quasi continua di bevute, bevute, bevute, con qualche scazzottata e una (disgustosa) caccia ai canguri. Capisco che la descrizione di quella società, di quella particolare Australia rurale, probabilmente non poteva essere diversa, ma ho arrancato un po' per arrivare al finale, abbastanza consolatorio. Credo che sia il film in cui appare più birra in assoluto, ma questo non lo salva più di tanto. Un prodotto curioso, uno dei pochi colpi riusciti di un regista muscolare e poco avvezzo alla qualità: questo, pur con tutta l'aurea ingiustificata che si porta addosso, gli è riuscito meglio di altri, ma non è davvero nulla di eccezionale.

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