Regia di Ethan Coen, Joel Coen vedi scheda film
Altra storiella minima che però, nelle sapienti mani dei fratelli Coen, riesce a risultare sempre vivace ed interessante. Curatissima la colonna sonora.
Rieccoci. I fratelli Coen sono tornati e sono tornati per raccontarci un'altra storiella minima, un'altra storiella di sconfitte annunciate. “A proposito di Davis” direi che non ha neanche una trama vera e propria, si limita a offrirci uno spaccato di pochi giorni (a caso) della vita di Llewyn Davis, cantante folk spiantato e sfigato, ma in fondo mai disperato. Uno che è evidente che -così come tanti altri personaggi usciti dalla penna dei Coen- attrae su di se tanto le simpatie dello spettatore quanto l'ostinata avversione di un mondo più grosso di lui a cui è inutile opporsi. E poi ci sono i personaggi di contorno, capitolo questo in cui i Coen sono maestri assoluti, sempre talmente grotteschi da trovarsi pericolosamente al limite del caricaturale ma che nelle loro sapienti mani riescono invece a regalare alla vicenda quel tocco lievemente surreale che incanta. Nella fattispecie il nome di John Goodman viene spontaneo. Curatissima la colonna sonora. Un sentito grazie ai Coen che mi fanno sempre uscire dal cinema di buon umore.
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