Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Ed ecco che Scorsese ha firmato il suo film più lungo. Una lunghezza apparentemente non necessaria se non si contestualizza l'intera operazione in un'ottica più ampia e fuori dagli schemi. "The Wolf of Wall Street" è niente di più (ma anche niente di meno) di un divertissement d'autore. Un divertissement parecchio dispendioso sia in termini di fatica che economici, ma comunque metacinematograficamente coerente con lo stile di vita del protagonista, identificato con l'iconica frase "guadagnare più di quanto si riesca a spendere". Un privilegio di libertà autoriale e stilistica totale di cui solo uno Scorsese può usufruire e da coniugarsi prettamente alle sue inclinazioni e alle sue tematiche.
Detto questo, sia lo spettatore cinefilo che quello occasionale troveranno di che divertirsi per tutte e tre le ore senza pausa e senza tregua, dal montaggio frizzante che difficilmente si attribuirebbe ad un ultrasettantenne, dalla recitazione divertita ma grandiosa di un immenso DiCaprio (che con "Django Unchaind" e "The Great Gatsby" è ormai avvezzo e a suo agio nel ruolo del ricco sopra le righe) che passa dalle movenze più drammatiche e raffinate al rasentare quelle slapstick, prestigiosi camei e scelte musicali che definire pop e dissonanti non basta a dicer poco.
Un film dunque da non considerarsi un mero esercizio di stile, ma fuori da ogni metro di valutazione tradizionale se ne ricercassimo la ragion d'essere.
Quindi, in quest'occasione più che mai, Buon Divertimento!
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