Regia di Joseph Gordon-Levitt vedi scheda film
Italo-americano, cattolico, spiantato e con tre culti nella vita: la macchina sportiva, la forma fisica e .. il porno. No, no che il sesso reale non lo appaghi, ma vuoi mettere la libertà delle situazioni del porno, la disponibilità delle attrici, la gamma della situazioni, la mancanza di complicazioni? altro che la vita reale!
Eppure un giorno Jon incontra una donna che potrebbe fargli cambiare opinione: giovane, sensuale, stimolante forse meglio che un porno, ma che ha in mente anche l'idea di cambiarlo nelle sue abitudini...
Chi vincerà?
Simpatica commedia che esplicita nel titolo inglese il tema della dipendenza da immagini pornografiche e di cui il protagonista - inzilamente inconsapevole - si rende conto gradualmente, riconoscendo la sua posizione di sottomissione.
Ma sarà grazie ad una conoscenza inattesa che Jon potrà veramente abbandonare la superficie del suo essere ed entrarvi dentro.
Opera prima, scritta e diretta da Gordon-Lewitt, pare che la sceneggiatura abbia richiesto quattro anni di gestazione; il risultato non è un masterpiece, ma un'opera comunque brillante, che gioca molto anche sugli stereotipi dell'appartenenza etnico-culturale del protagonista (la famiggghia tradizionale, il culto cattolico usato più come occasione per la confessione domenicale, che a sua volta è una sorta di statistica della settimana) associandoli alle caratteristiche di un personaggio in cui si riflettono gli inconsistenti valori di certa società attuale associate agli aspetti ossessivi di una persona metodica e pignola.
Soprattutto quello che il Regista fa emergere è la diffusa tendenza d'oggi a non pensare, a non avere complicazioni, a non crearsi problemi... soprattutto cercando di non fare domande neppure a se stessi.
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