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I predatori di Atlantide

Regia di Ruggero Deodato vedi scheda film

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La recensione su I predatori di Atlantide

di mm40
2 stelle

L'affondamento di un sottomarino atomico russo al largo della Florida fa riemergere in superficie l'antica terra di Atlantide. Ma causa anche una specie di apocalisse, i cui sopravvissuti si avventurano nelle selvagge lande riemerse.

I predatori di Atlantide è uno dei polpettoni più arzigogolati di tutta la storia del cinema di genere italiano (che pure non è sfornita di titoli assurdi, surreali e farciti di accostamenti più che improbabili); qui la sceneggiatura di Vincenzo Mannino e Dardano Sacchetti, senza alcuna pietà per lo spettatore nè per la logica dell'opera stessa, svaria incoscientemente fra avventura, azione, mitologia, guerra fredda, horror, thriller, fantascienza, postapocalittico e probabilmente anche altrove, in luoghi cinematografici non ancora conosciuti dalla mente umana. Chiaramente il risultato è tanto eterogeneo e raffazzonato (posticcio è un altro aggettivo utile al caso) da suscitare risate impietose e non basta tutto il mestiere di Ruggero Deodato, dietro la macchina da presa, per portare a casa qualcosa di minimamente dignitoso. Nel cast compaiono nomi di qualche rilievo (George Hilton, Ivan Rassimov, Gioia Scola) e altri meno noti (Giancarlo Prati aka John Blade, l'americano Christopher Connelly, Stefano Mingardo/Mike Miller), nonchè il futuro regista Michele Soavi; gli standard artistici sono talmente bassi che perfino i fratelli De Angelis partoriscono una colonna sonora pressochè insignificante. Fra le varie presupposte citazioni, di sicuro quella che risalta maggiormente è quella relativa al titolo, chiaramente ispirato a I predatori dell'arca perduta (Steven Spielberg, 1981). 2/10.

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