Regia di Liliana Cavani vedi scheda film
Ho l'impressione che ci fosse molto più coraggio 40 anni fa ....paradossalmente oggi abbiamo
(apparentemente?)più libertà di espressione ma molto meno coraggio di rivendicare posizioni estreme.
Siamo troppo attaccati al compromesso, alla mediazione, che in politica può essere anche utile ma in arte è un danno.
Chi avrebbe oggi il coraggio di proporre e realizzare film come questo e dove
si troverebbero attori che esprimessero quel sentimento di "insano amore" che evocano le parole, gli sguardi, i gesti
di un Bogarde o di una Rampling (splendida mantide). Lui ha sempre questo atteggiamento da rassicurante aguzzino che si
concretizza nel dualismo servo/padrone della sua anima e lei questo sguardo da complice consapevole (senza anima)
e nello stesso tempo deciso nell'andare oltre dove gli altri non ti possono raggiungere fino alle estreme conseguenze....
Quanta nostalgia per un stagione del cinema italiano ormai perduta e una generazione di attori e registi che avevano il
coraggio di proporre temi difficili e disturbanti ma così carichi di "rischio emozionale" di cui oggi avremmo tanto bisogno.
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