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Mad Max: Fury Road

Regia di George Miller vedi scheda film

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La recensione su Mad Max: Fury Road

di BarbaStenck
10 stelle

Dopo essersi destreggiato per anni con film per famiglie (Babe, Happy feet, L'olio di Lorenzo), Miller torna sulla sua prima creatura, quella che aveva consacrato sia lui che Mal Gibson nel mondo del cinema ovvero Mad Max, conosciuto da noi come Interceptor. Il sostanzioso budget messo a disposizione del regista australiano (150 milioni di dollari) gli ha finalmente permesso di dare libero sfogo alla sua fantasia e alla sua verve creativa, tirando fuori dal cilindro quello che a tutti gli effetti è uno dei migliori action degli ultimi vent'anni ma, più in generale, uno dei migliori film degli ultimi vent'anni; giusto per mettere mettere le mani avanti. Ora però procediamo con ordine. Il film nonostante sia un sequel della trilogia originale se ne discosta e i rimandi alle vecchie pellicole di Miller sono quasi del tutto assenti, permettendo quindi una visione godibile anche a chi non ha seguito i precedenti lavori del regista sull'universo di Mad Max. La trama del film è ridotta all'osso ed ha una struttura piuttosto classica (punto A-punto B, punto B-punto A) ma lo fa con una messa in scena e una classe nella regia da far rimanere senza parole: Miller crea un mondo post-apocalittico ormai collassato, abitato da esseri umani ormai completamente folli organizzati in tribù governate da elementi ancora più folli e dove le uniche ragioni di vita sono ormai l'acqua e la benzina. Una delle critiche più comuni che avrete senz'altro sentito rivolgere a questo film è appunto la troppa semplicità nella trama o, nei casi più drastici, di una sua totale assenza: niente di più falso, la trama di fury road è infatti sì semplice (non più di molti altri film osannati da pubblico e critica) ma a differenza della quasi totalità delle pellicole action degli ultimi anni, è la trama a svilupparsi attraverso l'azione e non il contrario; il film ha infatti un ritmo vertiginoso, quasi il 70% della pellicola è dominata da inseguimenti nel deserto ed ha una quantità di dialoghi molto bassa rispetto agli standard odierni ma ogni azione, ogni sguardo, ogni gesto riesce man mano a portare avanti la trama, quasi in maniera parallela alle esplosioni e alle botte. Come se non bastasse a rimarcare la differenza netta tra una trama complicata e una trama complessa il film contiene una marea di sottotesti: vi ho scorto critica al capitalismo, femminismo, ambientalismo, critica al sistema politico gerarchico, critica al militarismo e più in generale una visione dell'essere umano che, quando posto in condizioni estreme, tira fuori esclusivamente il peggio di sè (come aveva mostrato anche il grande John Carpenter con "La Cosa" del 1982) denotando una complessità e una profondità che probabilmente i detrattori non hanno colto. un boost ulteriore alla trama lo danno sicuramente i personaggi tutti visivamente caratterizzati alla perfezione: da Max a Furiosa, da Nux alle concubine del tiranno Immortan Joe, anch'egli personaggio gigantesco, lasciano a bocca aperta per il loro design sia fisico che caratteriale, inoltre tutti gli attori dimostrano di essere in splendida forma, recitando con voglia e convinzione. Ma si sà, tutto questo ben di dio messo in mano a un regista mediocre avrebbe portato ad un film noiosissimo con il classico montaggio epilettico di gran parte delle produzioni action hollywodiane; è qui infatti Miller dimostra a tutti questi registuccoli come si gira l'azione con una classe innata e con l'estro creativo che solo un genio come il buon George può avere. ogni inquadratura è studiata a regola d'arte e il montaggio lento va in contrasto con l'altissimo ritmo del film, contrasto che però fa sì che l'azione onnipresente non diventi stucchevole. Le idee visive inoltre sono talmente tante e geniali da non poterle contare, dal chitarrista sul camion con la chitarra sputa fuoco, il design dei veicoli la fantasia degli attacchi alla cisterna; il tutto girato per il 90% senza l'ausilio della computer grafica, ogni azione o stunt che vediamo su schermo è compiuta o dagli stessi attori o da stuntman professionisti (furono assunti anche atleti olipici), molte dei quali fatti su veicoli realmente in movimento, guardare un making of per credere. Le scenografie sono perfette, il green screen praticamente assente tranne per pochi elementi e la fotografia accesa e brillante fa risaltare ancora di più esplosioni ed incidenti. Menzione d'onore per la colonna sonora: martellante e distruttiva rende le scene talkmente adrenaliniche da creare nello spettatore la stessa sensazione di esaltazione dei pazzi del film. Che dire di più, un film che va visto, rivisto, apprezzato in ogni sua sfaccettatura anche e soprattutto per ciò che rappresenta, ossia cinema puro, cinema all'ennesima potenza, cinema visivo che non ha bisogno di copioni biblici per raccontare una storiae che ogni amante del cinema dovrebbe esaltare. Semplicemente devastante. 

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