Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Nella pellicola,il rapporto tra i due protagonisti risulta quasi morboso- come quando lei và a trovare Alfonso, di notte in ufficio-, ma allo stesso tempo sembra che nessuno se ne accorga, è invece ben trasmesso allo spettatore il senso di frustrazione della quotidianità:niente colpi di scena, nessuno scandalo; un povero uomo consumato dalla mediocrità. Un rigurgito di amore per la vita c'è nella visita di Alfonso al cimitero, dove si affianca, al malore fisico,il dolore per una vita che è nulla, che gli mozza il fiato come se vivesse in un cunicolo sotto terra.
E' eccezionale, il modo in cui il film descrive la vita matrimoniale. Il protagonista viene letteralmente consumato dalla vita coniugale, ma non se ne rende conto, non lo vede, è solo il suo vecchio amicoa ripetergli in continuazione:"Stai cambiando..." e sembra l'unico ad essere realmente preoccupato per lui. Eccezionali i primi piani sulla moglie di Alfonso, sia quando lui ha il malore nella casa dello zio,che nella chiusura del film, è quel sorriso, quasi diabolico a rendere Regina, il personaggio più interessante; sembra derubare con angelici sorrisi e gesti, il suo amato, della linfa vitale, della sua voglia di godersi la vita. Facile identificarsi con Alfonso, schiacciato da una donna possessiva e tutt'altro che virginale...
E' quasi irriverente, in molti momenti mal si coniuga con le scene, così da far apparire anche le scene d'amore, ridicole ed insignificanti.
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