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The Face of Love

Regia di Arie Posin vedi scheda film

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La recensione su The Face of Love

di supadany
7 stelle

A dir poco struggente il film di Arie Posin costruito con accortezza e seguendo un percorso ben segnalato non solo dalle situazioni (inevitabili) che la vicenda detta, ma anche dai dialoghi con rimandi continui dal presente al passato, con i passi che tendono sempre più a compenetrarsi tra loro, almeno da un certo punto di vista (quello della protagonista).

Nikki (Annette Bening) non riesce a riprendere la sua vita dopo la drammatica morte del marito, almeno fin quando non conosce Tom (Ed Harris).

Il problema è che Tom è fisicamente identico al coniuge che ha perso per sempre, inizia a frequentarlo, ma non gli dice niente, tenendolo quindi anche lontano da chi non prenderebbe bene la cosa come il vicino di casa (Robin Williams) e sua figlia (Jess Weixler).

I nodi non possono comunque che venire al pettine.

 

Ed Harris, Annette Bening

The Face of Love (2013): Ed Harris, Annette Bening

 

Dolore ed una “nuova” speranza sono tra i sentimenti che respiriamo lungo tutto il film che rende lo spettatore partecipe principalmente per le traversie di Nikki, ma poi anche per quelle di Tom.

Vi è un’adeguata attenzione ai piccoli gesti ed ai dettagli (come la sabbia sulle labbra del marito appena morto, un particolare che rimane), che rendono ancor più vivi gli aspetti salienti (mentre dal punto di vista estetico non si fa lo stesso salto di qualità).

Dalla parte di Nikki c’è un legame che non si può dimenticare e nemmeno lenire, un nuovo presente che non si può condividere con nessuno e che implicitamente non può durare per sempre (ed anche per questo ogni secondo è da sfruttare al massimo), un amore riflesso con implicazioni psicologiche crescenti,una verità (ovvero che il rapporto non può funzionare a 360°) che fa male, ma che si tende a posticipare perché quando le cose vanno bene, e si sta bene, diventa velocemente impossibile vuotare il sacco e fare i conti con se stessi ed i propri affetti.

Da non trascurare comunque il versante di Tom, pronto a vivere una nuova vita (per quel poco che il tempo ha deciso di permettergli) che vede che c’è qualcosa di nebuloso e che poi scopre di non essere amato per quello che è (sensazione terribile affrontata con tatto).

Un film drammatico fatto di sogni ed illusioni che si insinua nel profondo, vissuto da una disperatamente intensa Annette Bening e da un affascinante Ed Harris (con Robin Williams relegato al ruolo di “amico” che ben gli si presta) che si conclude come meglio non potrebbe, accantonando facili (ed anche impossibili) scorciatoie.

Intenso e partecipativo.  

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