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Machete Kills

Regia di Robert Rodriguez vedi scheda film

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La recensione su Machete Kills

di supadany
6 stelle

Torna sulla scena “Machete”, dopo il grande (ed inatteso) successo del primo film, e non può che farlo amplificando ancora di più le connotazioni trash, e più in generale del cinema di serie “B” (o “Z”), che lo avevano contraddistinto.

Il risultato appare comunque inferiore, per quanto per nulla privo di personalità, rispetto sua alla prima avventura. 

Ad un passo dalla morte, Machete (Danny Trejo) viene salvato e ingaggiato direttamente dal Presidente degli Stati Uniti (Charlie Sheen o meglio Carlos Estevez per la prima volta in scena, LoL) per andare in Messico ed eliminare un pericoloso Boss (Demian Bichir) pronto a lanciare un missile.

Quando gli si trova di fronte scopre che la missione non può limitarsi a quanto stabilito e che dietro a tutto c’è Luthor Vox (Mel Gibson) che ha un piano ancora più ambizioso (e scriteriato).

 

Danny Trejo, Demián Bichir

Machete Kills (2013): Danny Trejo, Demián Bichir

 

Si parte col classico finto trailer (che poi non è messo lì per caso) ed è subito azione, rievocando alcune regole già iscritte nel precedente “Machete”, puntando su incursioni (anche lampo) attoriali di vario stampo, prevedendo lo sfogo totale dell’estro del suo autore in pectore, Robert Rodriguez.

Si osa parecchio, ma a leggere tra le righe si trova anche qualcosa di più (anche di attualità; non esiste muro che possa fermare l’immigrazione), ma soprattutto la dimensione principale prevede la ricerca di un divertimento estremo che punta molto di più sulle singole scene che sulla costruzione (di suo comunque meno efficace del precursore).

Così, in campo ecco comparire, e scomparire, personaggi in quantità industriale, a volte quattro diversi interpreti (in ordine, Walton Goggins, Cuba Gooding jr., Lady Gaga e Antonio Banderas) hanno la stessa parte, le donne sono vere e proprie amazzoni (Sofia Vergara è l’essenza di ciò, Alexa Vega ha costumi di scena da far perdere la testa, Lady Gaga non può che essere trash, Amber Heard gioca con immagine e ruolo, Michelle Rodriguez è … Michelle Rodriguez), Demian Bichir può giostrare una doppia personalità, Charlie Sheen è un presidente mass-mediale e su tutto c’è l’(ennesima) rivincita per Danny Trejo, spremuto al massimo (ed indistruttibile, of course). 

Semmai si paga il prezzo del cambio di rivale, il personaggio di Mel Gibson non solletica come quello che fu di Robert De Niro (questo comprensivo dei personaggi di spalla), la parte finale è un po’ troppo convulsa e soprattutto assai meno risolutiva, oltretutto orientata verso un terzo film che non so se vedremo mai (il successo non è stato ripetuto).

Nota a margine per una scena tagliata (presente sul bluray) che rivelerebbe qualcosa di un eventuale terzo capitolo (SPOILER … Machete è già stato clonato, al contrario dell’ipotesi che ciò avvenga che si vede nel film, e viene mostrato un mini-machete, abbastanza agghiacciante FINE SPOILER).

A voler ben vedere, si perdono colpi, ma il senso complessivo rimane, tra azione fuori controllo, sangue (finto) a fiumi, citazionismo filmico ma anche riferito a nomi noti (basterebbe la battuta su Justin Bieber in apertura per volergli bene) per cento minuti che possono spaziare dal detestabile (molto) spinto al frutto della follia di un genio.

Debordante (senza paura o ritegno di sorta).

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