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12 anni schiavo

Regia di Steve McQueen (I) vedi scheda film

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GIMON 82

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su 12 anni schiavo

di GIMON 82
10 stelle

La privazione del vivere passa da sterminate piantagioni di cotone,contiene il sibilo d'una frusta e le cicatrici d'un dolore perpetuo,passa dalle urla d'un "padrone" brutale.

"12 Anni schiavo" è un film marcato di cicatrici,quelle d'un tempo infinito,d'un epoca in cui il colore della pelle ti rende "inferiore".

Dopo l'automartirio di "Hunger" e l'erotismo coatto di "Shame" Steve McQueen parla nuovamente di corpi,abbandonando (in parte) la videoarte e concedendo un classicismo cinematografico doloroso e realista.Pur spaziando nei dettagli corporei,indugiando su anatomie e oggetti,McQueen compone un quadro di assoluto nichilismo,dipingendone le sorti di Solomon Northup,talentuoso violinista rivenduto con l'inganno come schiavo.

Northup che da uomo libero viene sbattuto nel viscidume dello schiavismo,dove la liberta' viene azzerata,nella sopravvivenza dettata dall'autoservilismo degradante.

Northup è il simbolo d'un umanita' brutalizzata da assurdi proclami,nella grandezza incontrastata d'un film che lancia messaggi forti e diretti,nel didascalismo serioso che non ha paura di (di)mostrare delle ferite ancora aperte.

McQueen con la telecamera apre squarci di pelle,trasudanti urla lancinanti,rimbombanti nell'eco doloroso assurdo e marcato d'infamia.Le immagini sono forti,insensibili nel tipico indugiare di McQueen che  avvicina i corpi e sopratutto gli occhi con il loro rossore d'umiliazione e privazione.I 12 anni di Northup sono l'emblema d'un cinema antico che segna un cambio di registro per McQuenn,nel parlare il dramma dello schiavismo il regista abbandona l'esasperante lentezza di "Hunger" cercando formule piu' dirette e veritiere.

Chiwetel Ejiofor, Dwight Henry

12 anni schiavo (2013): Chiwetel Ejiofor, Dwight Henry

Il risultato è un opera eccellente,un pugno nello stomaco pulsante di amarezza e emozione,segnato dai tormenti del bravissimo (e in odore di Oscar) Chiwetel Ejiofor,figura e collante d'un epoca infame,donatoci da McQueen in 133 minuti vigorosi e analitici nel sondare la bestialita' umana.

E' un surplus di fisicita' attoriale,iperniata di rabbia e furore alcolico che pervadono un grandissimo Fassbender,padrone di cotone e pelle nera,uomo divorato dal nulla interiore e da un odiosa consorte come alter ego.La sterminata landa di cotone di Epps/Fassbender sembra comandata da leggi divine,McQueen sotto questo aspetto compie una simbiosi metaforica straordinaria,dove l'uomo bianco detta passi biblici come ammonimento,profezia o punizione.

Quella punizione che si abbatte s'un popolo disperato e senza speranza,dove le fruste schioccano una scarnificata sinfonia di carne e sangue.Significativa è la bellissima colonna sonora di Hans Zimmer,tumultuosa e imponente,accompagnata dai canti "gospel"degli schiavi come unico libero arbitrio disponibile.

"12 anni schiavo" oltre a focalizzare l'attenzione sull'epoca schiavista,pone un confronto diretto tra schiavo e padrone,Northup ed Epps come nemesi estemporanee,oppure la fugace e incisiva apparizione di Paul Dano come giovane bianco degenerato e psicotico, i pezzi d'un mondo assurdo,regolato solo dai bassi instinti.

Quelle "leggi" che qui diventano un viatico di sopravvivenza,dove la dignita' di Northup rimane li',senza scomporsi minimamente,pur essendone umiliata.

E' la prima volta che assisto ad un "confronto" tra schiavo e padrone,McQueen rende l'idea di come la "relazione" tra Northup ed Epps possa significare un punto nevralgico all'interno del film.

Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender

12 anni schiavo (2013): Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender

In mezzo a questo "rapporto" si stagliano altre figure,dalla giovane di colore Patsy,(Lupita Niong'o) vero "oggetto" del padrone,un  umile corpo di proprieta' di Epps che la tratta alla stregua di uno strumento di guadagno e piacere.

L'animo didascalico del film è racchiuso qui,nell'America delle cicatrici sulla schiena e delle lande di cotone,rispetto a "Django" di Tarantino McQueen utilizza lo schiavismo come dramma coercitivo,da scagliare contro lo spettatore senza pretesti,unicamente per scuoterne la coscienza e indurre ad amare riflessioni.

Nell'oasi di dolore di Northup sembra perpetuarsi un infinito circolo vizioso di gesti automatici,dove un violino spezzato simboleggia la fine della speranza,dove il talento artistico viene azzerato dalla brutalita' umana.

Fortuna che esistono i miracoli al volto di Brad Pitt,umanissimo "Deus ex machina" del film,che spezza una catena lunga 12 anni dove dolore,umiliazioni e subumanita' non riescono a spezzare una profonda dignita'..............

Chiwetel Ejiofor

12 anni schiavo (2013): Chiwetel Ejiofor

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