Regia di Louis Leterrier vedi scheda film
Sicuramente, Leterrier ha dei debiti cinematografici con i recenti films incentrati attorno al tema illusionismo e magia: il suo "Now you see me" è basato su una trama ad incastro con finale a sorpresa(ma vi dirò che io avevo capito tutto dopo venti minuti) proprio come "The illusionist" o "The prestige", per quanto il ritmo e la leggerezza con cui il regista opera non abbiano nulla a che fare con queste due opere(la prima estremamente romantica, la seconda-capolavoro di Nolan-estremamente ambigua e dai tratti cupi).
Leterrier, come i maghi protagonisti del film, gioca con lo spettatore e lo coinvolge nella sua illusione(beh, il cinema è illusione per eccellenza), ma non lo fa senza prima averci avvertiti che stiamo per assistere ad un numero di prestigio: più volte, i personaggi ci spiegano come funzioni una buona illusione: distrarre lo spettatore costringendolo a guardare in un punto ben in vista, mentre il trucco avviene altrove; dirigerlo mentalmente verso un'idea, per poi sorprenderlo con qualcosa di opposto...questo, in definitiva, è il fulcro del film, e o se ne viene coinvolti, o non si riuscirà mai ad apprezzarlo: l'opera di Leterrier è un gioco di prestigio. Leggera, veloce, divertente, dinamica, piena di svolte per tenerci in sospeso...piena di svolte per deviarci dal "luogo" nel quale sta avvenendo il trucco(e anche dalla ragione per cui sta avvenendo).
In realtà, se si possiede una certa elasticità mentale, e si è abituati a decifrare le strutture dei film, non è molto difficile capire cosa stia avvenendo sul "palco" del grande schermo...ma ciò non toglie che Leterrier svolga il suo numero con grazia, ironia, ed una certa intelligenza: ciò che vediamo non si riduce infatti ad una "vendetta servita fredda", ma si propaga al resto del mondo come una sorta di "rivalsa sociale" per crimini più grandi di quelli da cui era partito il piano della mente che- scopriremo- ha organizzato tutto.
Il garbato accenno finale ad un possibile mondo di "vera magia" non disturba, le svolte sentimentali non intralciano il resto...
Quanto al cast, non si potrebbe domandare di meglio: Freeman è capace di recitare ovunque(e in qualunque ruolo), la Laurent è aggraziata e simpatica, la Fisher ironica; Caine un eccellente comparsa; Mark Ruffalo un inteprete sempre bravo(per quanto sottovalutato).
Dopo "Zombieland", si ricompone la coppia Harrelson/Eisenberg, e bisogna dire che la cosa continua a funzionare magnificamente: ma se Harrelson non è cambiato molto, con Jesse Eisenberg rimaniamo un momento sorpresi: il nerd tutto ossa diventa un uomo affascinante e carismatico che, per quanto non atletico o muscoloso(ma per fortuna!!!) si avvia probabilmente anche verso ruoli più virili o maturi.
Un film che è un gioco di prestigio ben realizzato: a voi decidere se amate farvi trasportare in un'illusione leggera(per quanto non priva di contenuti interessanti), o no.
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