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Piedone a Hong Kong

Regia di Steno vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Piedone a Hong Kong

di Marco Poggi
8 stelle

Piedone continua la sua lotta agli spacciatori di droga fra Napoli e Hong Kong, in un secondo capitolo dove il protagonista si doppia da solo e dove viene aiutato da mariuli napoletani che lui stesso copre.

Secondo capitolo delle avventure di Piedone, alias  il commissario Rizzo, ambientato soprattutto ad Hong Kong, dove c'è il compianto caratterista Francesco de Rosa (che Steno riutilizzerà l'anno seguente in "FEBBRE DA CAVALLO"), nei panni d'un ladruncolo italiano che fa da Cicerone a Bud. È il primo film dove Carlo Pedersoli si doppia da solo e dove il suo personaggio adotta un bambino straniero, un giapponesino così simpatico che non vuol lasciare la gamba di Piedone quando questi lo vuole affidare a tre marinai, suoi amici di scazzottate, per proteggerlo dai killer cinesi (la scena più dolce e strappalacrime del film). La coppia Bud Spencer/Al Lettieri funziona; buona anche la prova del severo Robert Webber, mentre Enzo Cannavale non è ancora co-protagonista, anche se ha alcune scene accanto al protagonista . Ben fatta anche la parte napoletana, dove ladri e truffatori di piccola taglia sono i soli a aiutare Piedone (un'altra cosa che mi ha commosso nel film, perché rende l'indagine più psrtnopea e di quartiere, se reno l'idea) . Steno qui inizia a cambiare il personaggio, ma non come nei due capitoli successivi, Piedone è ancora una via di mezzo fra il commissario di ferro del primo episodio e il gigante buono che ama i bambini. Al Lettieri de "IL PADRINO" rimpiazza Angelo Infanti magnificamente, mentre n giovane Renato Scarpa rimpiazza, come può,  Adalberto Mari Merli, restando quasi una caricatura di commissario e non un poliziotto che la vede semplicemente in modo diverso da Bud/Piedone. Non è come il primo, ma si difende bene e la scena al ristorante con gli spaghetti italiani mangiati dal giapponesino con le consuete bacchette orientali è veramente spassosa.

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