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La grande bellezza

Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film

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La recensione su La grande bellezza

di Baliverna
6 stelle

Ho proprio voluto vederlo questo film, sia perché è di Paolo Sorrentino (del quale mi sono piaciuti gli altri che ho visto), che perché è stato osannato dalla critica internazionale. Ebbene, secondo me è un'opera che alterna momenti molto riusciti ad altri meno. Le sequenze migliori sono molti dei dialoghi, a due e a più, per come sono scritti e come sono girati. I personaggi ne escono definiti in modo interessante e realistico. A questo proposito, ho trovato indovinata la satira della vanità, delle pretese intellettuali e velleità artistiche di molte persone mediocri. Le sequenze meno belle sono le lunghe carrellate e gru dove mancano gli attori, o dove ci sono vedute generiche con molte persone. Del tutto fuori luogo, oltre che sgradevole, trovo la scena dove quella misteriosa ragazza camuffata da non so chi si scaglia con la testa contro il muro.
Il richiamo a "La dolce vita" è abbastanza evidente, solo che il film di Fellini era tutto sommato meno pessimista, e migliore sotto molti aspetti. Sorrentino sembra aver semplicemente rinunciato a ogni speranza, e quindi non resta che guardare con disincanto e distacco un mondo che è solo un teatrino vacuo e senza senso. Va anche detto che i sogni Fellini li sapeva rappresentare molto meglio che Sorrentino, il quale proprio non sa ricrearne l'atmosfera.
Quanto agli attori, Servillo è bravo, ma, siccome è ormai diventato un divo italiano, ogni tanto gli scappa di fare il gigione. Verdone, invece, dà proprio una buona interpretazione di un uomo fallito, sia come artista che come amante. Ciò dovrebbe convincerlo, secondo me, a lasciar perdere la regia, per la quale è esaurito o quasi, e continuare a fare solo l'attore. Devo dire che anche la Ferilli, seria e non frufru, ha il suo perché e il suo spessore. Peccato che molte volte abbia puntato solo sullo spessore del suo fisico.
Quello che non ho capito è l'insistita presa in giro di preti e suore, che appaiono come individui sinistri e inquietanti. E poi la suora che pronuncia sentenze incomprensibili richiama molto da vicino Madre Teresa (ma solo fisicamente, il resto è immaginazione di Sorrentino). Quando la si vede poi con i fenicotteri - in digitale - ho perso proprio le coordinate del perché e del cosa.
In generale, un film con alti e bassi, piuttosto ambizioso, ma con una tecnica raffinata e interessante. Forse togliendo alcuni ermetismi, e diverse sequenze secondo me senza un vero perché, ne usciva un film molto migliore.

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