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La migliore offerta

Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La migliore offerta

di maghella
8 stelle

Mi piace Tornatore lontano dalla Sicilia, mi era piaciuto con “La sconosciuta”, mi è piaciuto anche con “La migliore offerta”. Mi è piaciuta l'attenzione e la cura pittorica che il regista (qui anche sceneggiatore) ha posto in questo lavoro. La scelta di girare il film in digitale sembra quasi una scelta da tavolozza, tanto i particolari, le profondità, i dettagli necessitavano di tale tecnica.
La trama del film, non è tra le più originali, quasi scontata per gli appassionati di un certo genere, per alcuni sensi mi ha ricordato tanto il bel lavoro di Sorrentino “L'amico di famiglia”, ma non è per la curiosità di capire come si snoda il complicato imbroglio che si rimane fino alla fine, quanto per la voglia di capire l'evoluzione del personaggio di Virgil Oldman (Geoffrey Rush), il protagonista, famoso e prestigioso battitore d'aste, collezionista di ritratti di donna, ossessivo e complesso, solitario, amante delle cose belle quando irraggiungibili, curioso e irascibile, permaloso... ma molto fragile.
Virgil Oldman viene contattato da una misteriosa donna, per fargli valutare tutta una serie di quadri e mobili di sua appartenenza, all'interno di una villa decadente ma lussuosa. La donna misteriosa, Claire (Sylvia Hoeks), non si fa mai vedere perché si scoprirà in seguito, malata di agorafobia, la paura degli spazi aperti. Dopo una prima diffidenza, Virgil rimane affascinato da questa strana creatura, lui così preso dai ritratti di donna, vuole in tutti i modi scoprire il volto di questa misteriosa ragazza.
Intanto appaiono altri personaggi: un giovane ragazzo, Robert (Jim Sturgess) che l'aiuta nella ricostruzione di un antico automa, un vecchio amico, Billy (Donald Sutherland) che compra per conto di Virgil i ritratti per la sua collezione privata, e tanti, tantissimi oggetti, che sono i veri protagonisti del film.
Nasce l'amore, l'amore inatteso per Virgil, al quale vuole credere, che gli fa perdere l'attenzione per le sue cose, per il suo lavoro. L'amore per Claire pare guarire anche la ragazza, che comincia ad uscire dalla villa per andare a vivere con Virgil.
Dopo i primi quaranta minuti si intuisce già che è tutto un imbroglio, Virgil è un personaggio costruito con cura, pieno di complessi, di corazze che crollano man mano che l'automa viene ricomposto dalle mani esperte e scaltre del giovane amico, che troppo sa, che troppo intuisce, che troppo consiglia. Virgil perde l'attenzione sulle cose certe e sicure che l'avevano reso ricco e famoso, ma si sente finalmente felice forse perché proprio così fragile. Suda, soffre, si affanna, si preoccupa, si agita per una ragazza di cui non conosce nemmeno il volto, lui che colleziona volti, (“succede anche in chat ai giovani di oggi” dice scherzando il giovane amico di Virgil) e Virgil forse per la prima volta, ormai già in età matura, conosce l'amore e decide di lasciare tutto per questo. Ma il finale (quasi scontato, lo ammetto) è amaro, non tanto per il raggiro e il tradimento di chi credeva amico e amante, quanto per il senso di vuoto che si percepisce nella vita di Virgil lasciato solo, nella stanza blindata vuota (il cuore di Virgil?), svuotata dalle decine di ritratti che avevano riempito la vita forse un po' arida e incompresa di Virgil. Decine di volti in cambio di un solo viso, il più amato e traditore.
Colori freddi e contrastanti, cura dei particolari, ricerca del bello, Tornatore sembra un po' il protagonista del suo film nel costruire il film. Forse si lascia andare troppo in alcune parti, sacrifica qualche leggerezza narrativa in cambio di una scelta stilistica di alto livello. Non c'è una città definita nella storia, a parte Praga nelle ultime sequenze, ma tutto si svolge in una Mitteleuropa indefinita, anche se in alcune scene si riconosce l'aria italiana di Trieste o Bolzano, i colori freddi delle città nordiche fanno da contrasto al calore-colore che piano piano avvolgono Virgil nella sua passione, prima diffidente infine travolgente.
Nella parte di Virgil Oldman un bravissimo Geoffrey Rush, che pare abbia avuto una ottima collaborazione con Tornatore. Tutti stranieri anche gli altri protagonisti del film, compreso un convincente (e pure ambiguo) Donald Sutherland nella parte dell'amico di lunga data di Virgil. Mentre tutti italiani i collaboratori tecnici del film: Ennio Morricone per la colonna sonora, Fabio Zamarion per la fotografia, Maurizio Sabatini per la scenografia e Massimo Quaglia per il montaggio. Per me un buon lavoro italiano.

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