La recensione su Piccola posta

"Piccola posta" diretto nel 1955
da Steno,devo dire che è un gioiello.

La storia si svolge a Roma,e racconta
che intorno alla popolarissima rubrica pubblicata
dal giornale "Adamo ed Eva" e curata dalla sedicente
Lady Eva,al secolo Filumena Cangiullo, romana,
si scatenano una incredibile serie di equivoci.

A partire dall'identità della maliarda scrittrice,
contessa sulla carta, borgatara nella vita.

Le ronzeranno attorno finti baroni,
decadute milionarie e aspiranti attrici. 

Il Film prodotto dalla Incom,è l'ennesimo lavoro
da un Maestro della Commedia come Steno,
che con questo suo lavoro fa una parodia delle
varie rubriche di "piccola posta",dove all'epoca
la gente scriveva per i consigli d'amore,tanto in
voga nel periodo,e ci mette intorno una storia
di equivoci e la pericolosità di queste
e delle conseguenze che possono fare accadere.

Il regista con un soggetto e sceneggiatura dove
collaborano con lui,Sandro Continenza
e il mitico Lucio Fulci (anche aiuto regista),
costruiscono un Film in due tronconi dove
al primo ci disegnano il personaggio di
LadyEva dove una borgatara fa finta
di essere una aristocratica e risponde
ai lettori diventando sempre più
importante,e si innamora di un
veterinario,ed è interpretato
da una immensa Franca Valeri,
che qui da una prova maiuscola,
ed è lei la vera protagonista di tutto il
complesso.

Lei è innamorata del veterinario Marco Cappelli,
conosciuto al mercato mentre descrive il "colpo di fulmine"
rispondendo a una lettera,e per questo farà molto
per lui e questo è interpretato da Sandro Raimondi,
doppiato da Nino Manfredi.

Poi intorno si vede che influenza la gente
con i suoi consigli,che anche la moglie
di un vigile contrariato da queste vuole
vendicarsi contro da lei,perché in casa
la moglie invita il suo principale Tamburello,
ed è interpretato da un sempre bravo
Peppino De Filippo.

Il regista vuole mettere in scena quel periodo
che spopolavano queste rubriche e anche dei
sogni di Cinema delle ragazze,e ci fa entrare bene
in quel periodo dell'Italia ingenuotta del dopoguerra.

La prima parte è narrata in modo originale dove
si vede ladyEva che in alto con un rotondino dice
i consigli e sotto la situazione che si sta creando.

Invece Alberto Sordi che è nel ruolo
del Barone Rodolfo Vanzino,
che gestisce una casa di riposo per anziani,
è un truffatore che circuisce una ricca vecchia
e convince LadyEva a farsi conoscere,
esce dopo ben 40 minuti circa,
ma è proprio il secondo tempo è tutto suo
perché è ambientato in questa casa di riposo,
e lui fa di tutto per far morire una vecchia ricca,
ma si dimostra più arzilla del solito.

Però ti accorgi sempre di più quanto Christian
De Sica abbia preso dal famoso Attore,
che qui prende la scena per degli atteggiamenti
e battute che lo hanno reso famoso.

Le scene che mi sono rimaste impresse sono quando
il Barone accoglie l'anziana miliardaria con un coro,
e quella che sono tutti in questura.

Da segnalare la buona direzione degli Attori
dove figurano anche:

Memmo Carotenuto-Anna Maria Pancani-
Nanda Primavera-Amalia Pellegrini-
Nietta Zocchi-Nicoletta Orsomando-
Vincenzo Talarico-Salvo Libassi-
Silvio Bagolini-Giusi Raspani Dandolo
e Luciano Salce.

Invece nel reparto tecnico segnalerei
la bella fotografia in bianco e nero
di Tonino Delli Colli e le musiche
di Raffaele Gervasio.

In conclusione una buona Commedia,
quella di una volta dove si scriveva bene,
molto ritmata e coinvolgente con tanti
personaggi e situazioni azzeccate,
e contempo anche molto feroce
nel descrivere come tanta gente
cerca di arricchirsi e circuire vecchie
signore per i soldi,che suona ancora
attuale.

Il mio voto: 7,5.