Regia di Terrence Malick vedi scheda film
Ricordi della storia d’amore tra una giovane madre francese (Olga Kurylenko) e un americano (Ben Affleck), ambientata nelle vaste campagne dell’Oklahoma, raccontata dalla voce fuori campo della protagonista. Nel mezzo, la crisi spirituale di un reverendo (Javier Bardem).
Dramma esistenziale, vite sull’orlo del fallimento familiare, attraverso una narrazione “decostruttivista” che dissolve lo spazio-tempo in una lunga (ed estenuante) sequela di frammenti d’immagini e “loop” emozionali, permeati da un senso d’angoscia frustrante. Nella sofferenza il fragile animo umano sembra avvicinarsi al divino, enfatizzato nel contrasto, tipicamente romantico, tra la dimensione umana e quella della natura (tema poi ripreso, con miglior efficacia, in Tree of Life).
Negli ultimi lavori di Malick, lo spazio perde ogni sua consistenza, che sia un esterno (un tramonto su un campo di grano) o un interno (le camere prive di arredi nei continui traslochi della coppia). Annullando così la percezione fisica spaziale, in particolare quella domestica, il luogo in cui si plasmano e consumano le esistenze umane attraverso il nucleo familiare, si perde la “tangibilità” del dramma e ogni coinvolgimento empatico dello spettatore, intrappolato in uno spettacolo visivo prolisso e asfissiante, costituito solo da una lunga sequenza di (suggestivi) grandangoli, soggettive e controluce (fotografati impeccabilmente da Emmanuel Lubezki) e confuso da un voice-over estraniante.
Piccola parte per Rachel McAdams.
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