Espandi menu
cerca
Da giovedì a domenica

Regia di Dominga Sotomayor Castillo vedi scheda film

Recensioni

L'autore

chinaski

chinaski

Iscritto dal 24 agosto 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 18
  • Post 51
  • Recensioni 629
  • Playlist 4
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Da giovedì a domenica

di chinaski
7 stelle

Viaggiare tra le ombre che si allungano sui paesaggi brulli, terrosi, con il verde improvviso dei cespugli e le montagne in lontananza, tra i riflessi della luce e quelli sui finestrini, mentre la strada si stende perennemente uguale a se stessa, verso il nord del Cile, nell’automobile i componenti di una famiglia parlano, con i loro accenti musicali, che salgono e scendono, la macchina da presa che ritaglia lo spazio interno della vettura e poi si libera nelle aperture visive degli scenari naturali, che scorrono, inarrestabili, fuori di essa.

 

Deviazioni e stradine sterrate. Il terreno ghiaioso, grigio, tagliato dall’azzurro profondo di un fiume. Lo scorrere ancora più tangibile della vita, attraverso i corpi degli attori, i loro sguardi, la pelle, i capelli. Una bambina e un bambino che si lasciano trasportare, a cui la regista affida il proprio sguardo, soprattutto a quello di Lucia. I loro genitori seduti vicini, sui sedili anteriori dell’automobile, mentre quello che cercano è solo un’inevitabile quanto necessaria distanza, in un viaggio familiare, forse l’ultimo.

 

Fermarsi. Montare le tende, passare del tempo all’aria aperta. I giochi dei bambini, il loro modo speciale di vedere le cose e di rapportarsi con esse, gli adulti hanno altri codici, altri gesti, un alfabeto di segni ancora difficile da capire.

Il deserto. Gli ultimi dialoghi, poi solo la sua voce. I luoghi diventano emotivi, la malinconia, il distacco, la vastità di quello che abbiamo dentro, le ferite che siamo costretti a lasciarci, la difficoltà, così grande, nel dirsi addio.

 

Da Giovedì a Domenica, la durata di questo viaggio, è un film intimista e delicato, capace di cogliere le sottili emozioni di una bambina, le sue reazioni a quanto le succede intorno, il suo modo ancora acerbo di rapportarsi, quell’età di passaggio, di scoperta, di inarrivabile bellezza.

 

Lucia guarda i genitori parlare, dietro di loro uno spazio sconfinato.

 

Possano le loro parole disperdersi come il vento.

 

Possa la tua anima conoscere il silenzio dell’amore.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati