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Il pianeta delle scimmie

Regia di Franklin J. Schaffner vedi scheda film

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Mike.Wazowski

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La recensione su Il pianeta delle scimmie

di Mike.Wazowski
9 stelle

Notevole film di fantascienza di un futuro pessimista, che a distanza di anni non perde niente della sua angoscia sul futuro incerto dei protagonisti.

 

 

 

 

 

Capolavoro inestimabile della fantascienza catastrofica della prima ora, interpretato dall'indimenticabile Charlton Heston, protagonista indiscusso di una fattibile trilogia di futuro pessimistico che comprende oltre a "Il Pianeta delle Scimmie" (1968) anche "1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra" (1971) e "2022: i sopravvissuti". Certamente rivisto a distanza di anni insieme a mio figlio di 8 anni, è stata un'esperienza unica, anche perchè a parte 3 scene visivamente inquietanti, è un film che si assapora tutto di un fiato, che mai si smonta e mantiene tutto il suo potenziale di angoscia per il futuro incerto dei protagonisti.

 

La trama: nel 1972 viene spedita nello spazio profondo una navicella (Icarus), con 4 astronauti, per raggiungere un eventuale possibile pianeta da colonizzare. Viaggiando a velocità della luce, secondo teorie ipotizzate da uno scienziato terrestre, sulla placia si trova un calendario che segna l'attuale anno terrestre che è di 700 anni nel futuro, rispetto ai 6 mesi trascorsi dalla partenza della Icarus, Il capitano Taylor sta registrando il diario di bordo prima di ibernarsi insieme ai suoi compagni di viaggio. La navicella precipita in acqua su di un pianeta che non sappiamo dove si trovi, il contatore segna 2000 anni terrestri nel futuro.

Il pianeta certamente si presenta inabitato e desertico, impervio alla vita umana, ma dopo un estenuante camminata di alcuni giorni l'ambiente cambia e gli esploratori terrestri si imbattono da prima in loro simili umani, ma estremamente primitivi e successivamente in primati scimmieschi, molto più evoluti nel comportamento e nella parola.

 

Quando usci nel 1968, Il pianeta delle scimmie poteva essere semplicemente un film di fantascienza, con le sue accuse alla insensata idolatria a certe forme di potere di dogmi, e sottomissione delle masse più fragili e deboli, di fronte alla paura del progresso usato per la maggior parte per l'annientamento e la distruzione della natura e del suo ecosistema. Oggi invece sembra quasi presagire il futuro infausto che ci stiamo avviando a incontrare, più o meno nefasto.

 

Lasciando perdere quello che oggi alla fine stiamo quasi attualizzando il film non perde nulla di quello che mi ricordavo, i trucchi realizzati da John Chambers, degli scimpanzè (plebe e studiosi), oranghi (saggi e divulgatori della parola) e gorilla (soldati inclini agli ordini), non perdono niente del loro fascino artigianale e non sfigurano neppure a fronte del motion capture della serie reboot odierna.

 

Il pianeta delle scimmie ha innumerevoli punti di forza che rimangono impressi nella memoria, ma anche alcune tare che oggi non sono più concepite (?), il forte razzismo dato alle scimmie nei confronti degli umani inermi, resi schiavi chiusi nelle gabbie, scherniti e imbalsamati nei musei, privati dei loro organi riproduttivi per impedire di riprocrearsi e il lato sessista nei confronti delle donne atte al solo uso riproduttivo sia dalla parte dei sapiens astronauti dove la Stewart serviva solo ed esclusivamente da uovo riproduttivo, ma anche dalla parte delle scimmie anche loro sapiens, dove in un primo momento viene offerta a Taylor quella che diventerà Nova di nome, solo per piacere sessuale. Naturalmente oggi questo non è più accettabile (?).

 

Certamente una cosa nel complesso mi è risultata stonata, a distanza di anni e con l'aumento della proporsione adulta rispetto a un bambino, la Icarus è paurosamente minuscola per attraversare un intero sistema solare e successivi. Quattro persone a bordo e poco spazio per accessori e altro, a confronto con Star Wars e 2001 siamo diciamo alla grandezza di un pulmino della scuola.

 

CURIOSITA' A detta di Taylor, nella traduzione italiana, quando effettua il diario di bordo sono trascorsi circa 6 mesi e sulla terra secondo il contatore sono passati circa 700 anni, quindi al loro arrivo nell'anno 3978 (terrestre) loro dovrebbero avere trascorso solo circa 18 mesi di viaggio effettivo alla velocità della luce. 

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