Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
Il dottor Bonaccorsi, che opera nel microcosmo isolato di un manicomio nell’Italia fascista e da anni non mette piede all’esterno, finisce per assomigliare pericolosamente ai pazienti che dovrebbe curare. Film molto liberamente tratto dal romanzo di Tobino: nel senso che riprende il protagonista del primo capitolo, Dentro la cerchia delle mura, con l’aggiunta di parecchi episodi (solo alcuni dei quali presenti negli altri capitoli, ma ambientati in un’epoca successiva); in particolare vengono introdotti ex novo il personaggio di Françoise Fabian, giovane medico di vedute moderne, un sottofinale tragico e un finale che esplicita (anche troppo) la lettura politica. C’è molto più Bolognini che Tobino: la solita eleganza estenuata, che attutisce il potenziale drammatico, e una profusione di corpi nudi francamente fastidiosa. Mastroianni, teoricamente a suo agio nel ruolo del seduttore indolente, appare svogliato; ma fa tenerezza vederlo amoreggiare ancora con Lucia Bosé, come ai tempi di Parigi è sempre Parigi.
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