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Ruby Sparks

Regia di Jonathan Dayton, Valerie Faris vedi scheda film

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La recensione su Ruby Sparks

di supadany
7 stelle

Commedia fieramente indipendente, che non si accontenta della solita minestra e che intraprende un percorso personale, con un sano sprezzo del pericolo (che serpeggia in prima fila o subdolamente ai fianchi) anche se ciò non porta sempre i frutti sperati.

Calvin (Paul Dano) è un giovane scrittore affermato afflitto da un blocco creativo che un giorno vede materializzarsi dinnanzi a lui Ruby Sparks (Zoe Kazan), ovvero quella ragazza idealizzata nata dalle sue parole battute a macchina su di un foglio bianco.

Ovviamente crede che sia solo il frutto della sua immaginazione, ma quando scopre che tutti la vedono, non può che amarla anche se la situazione presenta diverse insidie che non mancheranno di manifestarsi, anche in modo crudele.

 

Zoe Kazan, Paul Dano

Ruby Sparks (2012): Zoe Kazan, Paul Dano

 

Tanti bei nomi affollano, non a caso, questa commedia, almeno in parte, “fuori schema”, dalla coppia Dayton-Faris nuovamente alla regia (sei anni dopo “Little Miss Sunshine”, 2006), al sempre più interessante Paul Dano come protagonista maschile, per arrivare alla vera anima del progetto, ovvero la sbarazzina Zoe Kazan, che scrivendo la storia di un uomo che scrive l’essenza del suo personaggio crea un felice parodosso narrativo.

Nasce così un film che si snoda tra realtà e finzione, per forza di cose stralunato, questo già solo per il fatto che le basi non possono essere solide fin dal punto di partenza (ma anche per quello di arrivo), che cattura, ma che sa anche essere respingente senza timore.

Probabilmente il momento migliore rimane quello risolutivo tra Calvin e Ruby, con lei costretta ad impazzire dalle continue battiture a macchina di lui, un frangente che ti fa esclamare “basta!” e che risulta sentitamente disturbante.

Il resto si dipana tra buoni momenti (sono tanti i giochi di parole profusi sullo stato della situazione di coppia a dir poco atipica), altri di stanca (in casi come questo è quasi impossibile far funzionare tutto, quasi ogni scena presenta un rischio concreto) e qualche forzatura, seppur simpatica (vedasi la famiglia “fuori dal coro” e naturalista di Calvin con Annette Bening e Antonio Banderas gigioni).

Un film particolare, che probabilmente non colpisce il bersaglio grosso, ma che propina coraggio, lancia idee e non si tira (quasi) mai indietro anche quando forse la ragione lo richiederebbe.

Sfrontato con gusto.

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