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Quartet

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Regia di Dustin Hoffman

Con Maggie Smith, Tom Courtenay, Pauline Collins, Billy Connolly, Michael Gambon, Sheridan Smith, Trevor Peacock, Luke Newberry... Vedi cast completo

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Trama

Wilf (Billy Connolly) e Reggie (Tom Courtenay), amici di lunga vita, si sono ritirati a vivere insieme all'ex collega Cissy (Pauline Collins) a Beecham House, una casa di riposo per cantanti lirici in pensione. Come d'abitudine, per l'anniversario della nascita di Giuseppe Verdi, tutti i cantanti ospiti della residenza stanno preparando un concerto per raccogliere fondi ma l'improvviso arrivo di Jean Horton (Maggie Smith) rischia di far saltare il tutto. Con la sua presenza da  ex primadonna dell'opera ormai caduta in disgrazia ed ex moglie di Reggie, nonché quarto componente del quartetto che formavano con Wilf e Cissy, Jean fa infatti riemergere durante le prove antichi rancori mai superati, surriscaldando il temperamento degli altri tre ex colleghi.

Approfondimento

QUARTET: ESORDIO ALLA REGIA DI DUSTIN HOFFMAN

Scritto da Ronald Harwood, Quartet debutta come rappresentazione teatrale nel 1999 all'Yvonne Arnaud Theatre di Guildford. Toccando temi come l'interconnessione tra la vita e l'arte, lo stress e le tensioni legate allo scorrere dell'età e la passione per la musica, Quartet riscontra sin da subito una calorosa accoglienza da parte del pubblico e l'interessamento di sir Tom Courtenay per un possibile adattamento cinematografico.

Il soggetto di Quartet è stato ispirato dal documentario del 1984 Il bacio di Tosca, in cui il regista svizzero Daniel Schmid ha incontrato i residenti della Casa di Riposo per Musicisti istituita dal compositore Giuseppe Verdi a Milano. Qui, sin dal 1896, sono ospitati quei musicisti anziani che non sono stati aiutati dalla fortuna o che, da giovani, non hanno avuto la lungimiranza di salvaguardare il proprio patrimonio economico.Dopo aver adattato la storia in sceneggiatura e aver indicato come possibili protagonisti lo stesso Courtenay, Albert Finney - che avevano già lavorato nel suo Il servo di scena - e Maggie Smith, Harwood ha presentato il progetto a Mark Shivas, ex capo della BBC Films scomparso poco dopo, prima di finire nelle mani della produttrice Finola Dwyer.

A spingere l'attore Dustin Hoffman verso la sedia da regista di Quartet è stato invece il direttore della fotografia John de Borman, con cui l'attore aveva lavorato in Oggi è già domani e amico della Dwyer. Allora 72enne, Hoffman era rimasto colpito dall'ottimismo sulla terza età che sprigiona il copione, riflettendosi nella descrizione dei personaggi che, con grande entusiasmo e umorismo, hanno ancora molto da dare al mondo dell'arte (nello specifico, della musica). Per i residenti di Beecham House (la casa di riposo al centro del film), dopotutto, la vecchiaia è solo un inconveniente da capelli bianchi e conversazioni noiose e non una disabilità o un annientamento del loro spirito, ancora "giovane". La musica - in particolar modo, l'opera - è la loro fonte di energia e, abituati a un'esistenza sul palco, non sono ancora pronti per ritararsi a vivere seduti su un divano a veder la tv.

UN QUARTETTO DI VETERANI

Ad accompagnare l'esordio alla regia di Dustin Hoffman, dopo oltre cinquant'anni di carriera da attore, è un nutrito cast di veterani del grande schermo. Già Harwood nello scrivere la sceneggiatura aveva indicato Tom Courtenay, Albert Finney e Maggie Smith come gli attori adatti ai ruoli di Reggie, Wilf e Jean. L'arrivo #a Beecham House# di Jean Horton, colei che aveva lasciato il quartetto per tentare la carriera da solista, è il motore da cui partono tutte le vicende. Con un glorioso passato alle spalle, Jean non è nelle condizioni di poter cantare ancora a lungo e ha messo fine alla sua carriera prima che un esaurimento nervoso e la disperazione prendessero il sopravvento. Come tutti, alla casa di riposo entra contro la sua volontà e ritrova gli ex componenti del quartetto affiatati e in sintonia. Da sempre convinta di essere la migliore dei quattro, Jane si rende lentamente conto che una vecchia amicizia ha più valore di quel che credeva.

Del quartetto fa parte anche Reggie, che con Jean ha avuto anche una relazione sentimentale molti anni addietro. Alla notizia dell'arrivo della cantante a Beecham House dove lui vive in maniera serena e spensierata, Reggie si rende subito conto di avere ancora un debole per il suo vecchio amore e la riscoperta del sentimento sarà uno dei temi al centro di Quartet. Reggie ha vissuto l'abbandono di Jean come un tradimento, un trauma con cui si confronta quarant'anni dopo per scoprirsi ancora più innamorato di prima e con la stessa energia di un ventenne.
Mentre Maggie Smith e Tom Courtenay hanno accettato i ruoli di Jean e Reggie, esaudendo il desiderio di Harwood, Albert Finney ha declinato la proposta per la parte di Wilf, preoccupato dall'impegno e dalla fatica che le lunghe riprese avrebbero comportato. Nel trovare l'attore adatto a sostituirlo per interpretare un personaggio cui l'età non ha smorzato il desiderio sessuale e l'amore per le donne, Dustin Hoffman ha optato per Billy Connolly (anche se la produzione aveva in un primo momento contattato Peter O'Toole). Wilf, che con la sua energia vitale movimenta tutta la casa di riposo, si prende cura costantemente della moglie Cissy, affetta dai primi segni di demenza senile che la portano spesso a vivere in una dimensione fuori dal reale. A interpretare Cissy è Pauline Collins, scelta da Hoffman dopo aver visto una esilarante intervista in cui l'attrice raccontava la sua prova in Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni di Woody Allen.
Al di là dei quattro personaggi principali, Quartet conta anche sulla verve di Michael Gambon per la parte del "regista in kaftan" Cedric e sulla presenza dell'attrice Sheridan Smith nei panni della giovane dottoressa Lucy Cogan, oggetto di spavalda corte da parte di Wilf. Inoltre, nel cast sono presenti in vari ruoli anche veri cantanti dell'opera, chiamati a cimentarsi con la recitazione, come Gwyneth Jones (impegnata nell'esecuzione dell'aria Vissi d'arte, dalla Tosca), Nuala Willis e John Rawnsley.

UNA CASA DI RIPOSO TEATRALE

Al fianco di Dustin Hoffman, sul set di Quartet lavora il direttore della fotografia John de Borman. Esaminando nel dettaglio il documentario Il bacio di Tosca, Hoffman e de Borman hanno tratto spunto per l'ambientazione della casa di riposo e per il tocco di umanità varia che la caratterizza. La fotografia ha poi restituito un clima delicato, in cui la luce naturale e il paesaggio quasi autunnale entrano sulla scena diventando ulteriori protagonisti del racconto. La casa di riposo, in cui ogni cosa sembra bella e al posto giusto, è stata "ricostruita" dallo scenografo Andrew McAlpine in una wedding house (residenza usata peri matrimoni) nei pressi del villaggio di Taplow, nella campagna inglese. Sul finale, inoltre, Quartet presenta una sequenza di gala in cui il corridoio della residenza si trasforma in un palcoscenico che evoca il Teatro alla Scala di Milano. Durante la scena, i quattro protagonisti si riappropriano della loro lunga carriera e l'agitazione che li pervade prima dell'esibizione si manifesta nel backstage, ricostruito in maniera realistica con l'uso di lampadine e tende appropriate. A differenza della rappresentazione teatrale, il quartetto non indossa i costumi del Rigoletto ma eleganti abiti da sera.

Note

L’esordiente 75enne Dustin Hoffman riempie la vicenda di ironia e dirige con tocco leggero un team di attori straordinari. La sceneggiatura firmata dallo stesso autore della pie?ce cui si ispira, Ronald Harwood, è molto ben calibrata seppur schematica ma il gioco nel complesso funziona bene. Imperdibili i titoli di coda.

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Commenti (10) vedi tutti

  • Scontato ma che fa bene al cuore

    leggi la recensione completa di siro17
  • Non un film innovativo, non un film sconvolgente, ma sicuramente emozionante soprattutto nel finale, che lascia bene lo spettatore. Qualità nel cast, che sa recitare a dovere e rende al massimo la tematica di fondo. Pregevolissimo

    commento di Gibbon92
  • Tenero!

    leggi la recensione completa di Sandra75
  • Questo piccolo film, che nel 2012 inaugurò il Torino Film Festival, ha richiamato nel tempo numerosi spettatori, in parte per la sua semplicità, in parte anche per le sue qualità non disprezzabili.

    leggi la recensione completa di laulilla
  • Film sulla vecchiaia degli artisti diretto da un grande artista anziano Dustin Hoffman. Ambientato in una casa di cura per musicisti, dove arriva una star assoluta ex moglie di uno degli inquilini. La tensione sale. Garbato e piacevole.

    commento di ENNAH
  • Film che lancia un messaggio di vita tangibile e una riflessione universale sull'anzianità. L'opera però soffre di una stanca lentezza e scarsa capacità di coinvolgimento emotivo.

    leggi la recensione completa di cantautoredelnulla
  • Una gradevole esibizione di talenti questa esile commedia un po' senile come i suoi interpreti che purtroppo a me ha suscitato poco entusiasmo e qualche punta di noiosa insofferenza per essermi tristemente ritrovato di fronte a un “déjà vu” indubbiamente di discreta fattura ma del quale però io non sentivo davvero il bisogno.

    leggi la recensione completa di spopola
  • Voto al film : 7

    commento di ripley77
  • MOLTO APPASSIONATO BRAVO!!!

    commento di fralle
  • I personaggi sono quasi sempre poco coerenti e non credibili in molti momenti del film. Dialoghi spesso banali. Suscita poche emozioni. Non è assolutamente paragonabile (come ha scritto qualcuno) all'ottimo film "il concerto" di qualche anno fa.

    commento di antoniosilva
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Recensioni

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spopola di spopola
6 stelle

Ed anche Dustin Hoffman, ultimo di una lunga serie di attori convertiti alla regia, alla fine ha fatto il grande balzo ed è passato dietro la macchina da presa. Che dire di un risultato che più tradizionale di così non era possibile immaginare? Classicamente accogliente nei movimenti della cinepresa, fluido ed efficace nella narrazione, impeccabile nell’impaginazione… leggi tutto

11 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle positive

UgoCatone di UgoCatone
8 stelle

Film elegante che introduce in un mondo di solito riservato a pochi e ammalia con l'interpretazione dei personaggi e la scelta delle bellissime musiche contrapposte alle colonne sonore "si fa per dire" che vengono di solito propinate senza criterio sovrastando i dialoghi. Le storie si intrecciano in un caledoiscopio di ricordi degli ospiti di una casa di riposo per artisti lirici. I personaggi… leggi tutto

10 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle negative

chribio1 di chribio1
4 stelle

Il Regista,tale Dustin Hoffman,s'imbarca in vesti di Direttore di questa squinternata e allegra "Banda di arzilli "giovincelli" " in maniera anche simpatica per certi versi ma il tutto girato in versante Lirico diventa assai dura da digerire e personalmente perde d'interesse pur essendo un'idea carina.voto.4. leggi tutto

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siro17 di siro17
6 stelle

Un po' stereotipato ma senza dubbio un film che scalda più volte il cuore. In una residenza per anziani musicisti e cantanti si consumano i riti di una vita che guarda ai bilanci. Il talento che sfiorisce, la memoria che vacilla, l'ironia che fa capolino, ma le ripicche e le invidie sono sempre presenti soprattutto all'arrivo di una ex diva dell'opera. Sarà una reunion per una…

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Sandra75 di Sandra75
8 stelle

Film di una tenerezza indescrivibile. Con sapienza e delicatezza vengono descritte le fragilità della terza età senza cadere in ovvietà o in atteggiamenti di ipocrita compassione. Bravi regista e attori. Ritmo lento ma coerente con il tema trattato. Battute disinibite che sorprendono positivamente lo spettatore rendendo giovane l'anziano protagonista. Da vedere!

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2020
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laulilla di laulilla
6 stelle

  Questo è un piccolo film,  trasposizione per il cinema di una commedia teatrale di Ronald Harwood, che l’ha adattata al grande schermo, scrivendone la sceneggiatura, per la regia di Dustin Hoffman, il grande attore che, all’età non proprio verdissima di 75 anni, ha provato a mettersi dalla parte del direttore del set cinematografico.  Hanno…

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cantautoredelnulla di cantautoredelnulla
6 stelle

Scritto in punta di piedi, questo film è molto apprezzabile per l'intento di dare spazio alla voce di chi ha vissuto con la musica per una vita e sull'approssimarsi dell'orizzonte finale rimane da solo in compagnia dei propri ricordi sul palco, quando di era al centro dell'attenzione. Il tutto però soffre di una stanca lentezza e scarsa capacità di coinvolgimento…

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Recensione
Utile per 2 utenti
2017
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Trasmesso il 15 ottobre 2017 su Rai Movie

Recensione

germarco di germarco
7 stelle

Mi sarebbe bastato l'argomento musicale, sentire tutta quella bella musica classica e lirica cantata e suonata - per di più dai vecchietti di una casa di riposo per musicisti - per farmelo piacere. In più l'interesse per la vecchiaia ed i suoi problemi.  Ma quando si tratta di amore, storie romantiche in cui l'amore non ha età, anzi vince l'età e si strafrega di…

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Recensione
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