Regia di Ron Howard vedi scheda film
Sarà che mi aspettavo di più, visto l'abbondanza di giudizi positivi e visto che le precedenti opere di Howard mi avevano maggiormente convinto; sarà che tanta era la curiosità, visto che da giovane (ahimé) appassionato avevo seguito trepidamente le vicende sportive raccontate nel film... Però nonostante l'ammirevole volontà di fedele ricostruzione storica, soprattutto da un punto di vista tecnico, non ho riconosciuto l'atmosfera che mi sembrava si respirasse durante quegli eventi. Questo perché, a mio parere, si tratta di una storia sostanzialmente "europea" vista e interpretata, come al solito, con gusti ed occhi americani: tutto come sempre viene portato agli estremi: dalla caratterizzazione dei personaggi, alle scene di gara, dalla eccessiva importanza data agli episodi più marginali, alla semplificazione dei rapporti personali. Anch'io, ancora una volta, ad esempio, non riesco a digerire l'abbondanza di luoghi comuni con cui vengono rappresentati personaggi italiani in primis, ma anche tedeschi (austriaci), inglesi, ecc.
Resta Il buon ritmo, assieme alla fotografia, la nota più positive del film.
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