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La regola del silenzio - The Company You Keep

Regia di Robert Redford vedi scheda film

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La recensione su La regola del silenzio - The Company You Keep

di rocky85
7 stelle

Quello dei "Weathermen Underground" è stato un movimento anarchico-rivoluzionario che durante gli anni Settanta si è reso responsabile di una serie di azioni violente, in protesta contro la guerra in Vietnam. La storia de La regola del silenzio prende ispirazione proprio da questo gruppo, immaginandone i membri al giorno d'oggi, dopo anni di latitanza. L'arresto di una donna (Sarandon) ex membro dell'organizzazione, scatena una serie di conseguenze che coinvolgono l’avvocato ed ex terrorista Jim Grant (Redford), il quale si troverà costretto a fuggire per dimostrare la propria innocenza nel caso di una rapina con morto avvenuta trent'anni prima. Il ritorno alla regia di Robert Redford è un tuffo nel passato, in quegli anni Settanta che avevano partorito movimenti rivoluzionari e tanto cinema d’impegno civile. Ed è proprio da quel cinema che prende ispirazione Redford, memore della sua performance ne I tre giorni del Condor di Pollack. La regola del silenzio è un thriller politico d’inseguimento, antispettacolare e antimoderno, che procede lungo linee narrative rigidamente rispettate. Purtroppo con poca inventiva, e con l’aggravante di una sceneggiatura un po’ troppo didascalica e prevedibile, che si mantiene equidistante evitando di prendere posizione. Il dialogo tra Jim/Nick e la ex amante e compagna d'armi Mimi (Christie) risente proprio di questo didascalismo, incapace di rappresentare in maniera davvero compiuta il conflitto tra chi ha rinnegato gli ideali di un tempo, scaduti nella violenza, e chi ostinatamente continua a crederci. Il finale, poi, è troppo consolatorio e zuccheroso, oltre che poco credibile. Peccato, perché le premesse per realizzare un grande film c’erano tutte, sia per il tema trattato sia per un cast extralusso che è un vero e proprio tuffo al cuore per i nostalgici degli anni Settanta: dagli evergreen Redford e Julie Christie (ancora bella quasi quanto lo era da giovane) a Susan Sarandon e Nick Nolte. Purtroppo Robert Redford, attore eccellente e mito indiscusso per diverse generazioni, non è mai stato altrettanto ispirato come regista, avendo realizzato film buoni ma senza eccellere mai (eccezion fatta, forse, solo per Quiz Show del 1995). Meriterebbe tre stelle, la mezza in più è di affetto per il buon vecchio Robert, che nelle vecchie foto ci ricorda un baffuto e mai dimenticato Sundance Kid.

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