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Viva l'Italia

Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film

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Fanny Sally

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La recensione su Viva l'Italia

di Fanny Sally
6 stelle

Un nutristo cast di attori divisi tra cinema e tv anima la commedia satirica di Massimiliano Bruno, attore, regista e sceneggiatore romano già dietro alcuni degli ultimi successi del boxoffice italiano, da Notte prima degli esami (2006) a Nessuno mi può giudicare (2011, sua prima regia).

La storia, che richiama vagamente Bugiardo bugiardo (1997) con Jim Carrey per l'assunto iniziale - il senatore corrotto Michele Placido a causa di un trauma perde la capacità di mentire e le canta su tutto e tutti - e I Mostri (1963) di Risi per la critica grottesca sul malcostume diffuso nel mondo della politica e dello spettacolo, si dipana per quasi due ore offrendo dei quadretti desolanti e battute spesso abbastanza volgari, che suscitano qualche risata invero amarognola.

Sopra le righe ma divertente Placido, il patriarca onerevole di carica ma non di fatto, bravina la Angiolini nella parte di un'attrice e donna mediocre che riscopre la fiducia in se stessa, un po' sottotono Gassman, manager incapace e irrisolto, opaco Bova, dottore onesto alle prese con l'ingombrante ombra paterna; funzionano gli elementi di contorno che si limitano spesso ad andare poco oltre la caratterizzazione macchiettistica.

Ciò che stona di più però, oltre a parecchie trivialità gratuite e a qualche stereotipo abbastanza abusato, è il finale un po' pretenzioso e lezioso nel suo denunciare e riaccordare le fila di un racconto di facile ironia che sfocia nella farsa.

 

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