Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
L'impressione è che il danese Nicolas Winding Refn (Pusher nel 1996) avesse una gran voglia di tirar fuori qualcosa alla Quentin Tarantino. Poi la certezza è che non ci sia riuscito. E che questa sua dodicesima pellicola sia un’occasione persa per fare un po’ di meno. E per ottenere molto di più. Il regista scomoda, subito dopo il riuscitissimo Drive (mia recensione a //www.filmtv.it/film/44588/drive/recensioni/795649/#rfr:user-41980) il sempre carismatico Ryan Gosling, anche stavolta personaggio di pochissime parole ma del quale la sceneggiatura non fa capire se si tratti di un duro o di un patetico complessato capace giusto di un po’ di boxe estrema. Malavita thailandese (Bangkok), spaccio di droga (atmosfere simili a, per esempio, The Man from Nowhere [//www.filmtv.it/film/44389/the-man-from-nowhere/recensioni/797161/#rfr:user-41980]). Thriller freudiano. Tendenze incestuose. Azione al rallenty. Personaggi poco credibili, anziché piacevolmente sopra le righe. Vedi il bellissimo Hitler di Bastardi senza gloria. Una madre (l’inedita ma sempre brava Kristin Scott Thomas), che funziona nella sua sovrabbondante brutalità. E strappa qualche applauso di sbigottimento. Un vendicatore impunito. Tensione alta e curiosità di vedere dove vada a parare la storia scritta dallo stesso Winding Refn. Scenografie e location spesso visionarie, al limite del claustrofobico. E tanto sangue.
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