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L'uomo d'acciaio

Regia di Zack Snyder vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su L'uomo d'acciaio

di Lord Holy
8 stelle

Alquanto distante dallo sberleffo e dai toni leggeri che in gran parte dominano il concorrente Marvel Cinematic Universe (qui si conta una sola battuta di numero!), il film attinge a piene mani all'austero e al dramma, trovandosi dunque assai più vicino e affine al "cugino" Cavaliere Oscuro. Ma questo non dovrebbe stupire, notando i nomi di Christopher Nolan nel ruolo di produttore e di David S. Goyer (che aveva co-scritto Batman Begins) in qualità di responsabile della sceneggiatura.
Confesso subito di non essere un estimatore del supereroe per antonomasia. Eppure codesto approccio alle sue origini si è dimostrato non poco accattivante. Molti hanno rilevato, e io concordo, la coesistenza di due anime: l'una è introspettiva, verbosa, ricca di tematiche universali (si pensi al sacrificio di sé) e di riferimenti esistenziali o persino teologici (una quanto mai palese simbologia cristologica); l'altra è di spettacolarizzazione, di puro ammaliamento dei sensi nella suggestione dell'incanto e della meraviglia, in cui rientra pure la componente d'azione. Alcuni lamentano una discordanza tra le due, quasi fossero necessariamente alternative e opposte fra loro (del resto penso sia lecito attendersi la preponderanza del genere di cinema favorito). A mio avviso, invece, si riesce a trovare il giusto equilibrio di compromesso, a soddisfazione dei palati meno intransigenti su entrambi i fronti.
In generale è molto buona la resa dei personaggi. Il protagonista Henry Cavill (Kal-El/Clark Kent/Superman) vanta senza dubbio il physique du rôle. Dovrà ancora maturare professionalmente, ma è già in grado di offrire un'interpretazione sufficiente, per un ritratto giovanile e fragile (forse di proposito) quindi "umano". Degna di nota è Amy Adams (Lois Lane), sebbene si presti inoltre a una storia posticcia (con immancabile bacio) che rimembra quella fra Jane Foster e Thor nel film del 2011 diretto da Kenneth Branagh. Poi non si possono non citare i contributi illustri dei comprimari e dell'antagonista, i quali non sono affatto ridotti a meri specchietti per le allodole e rappresentano anzi un valore aggiunto. Russell Crowe (Jor-El) carica la figura paterna del magnetismo che lo contraddistingue. I genitori adottivi Kevin Costner (Jonathan Kent) e Diane Lane (Martha Kent) sono il primo un mentore d'eccezione e la seconda una consolante presenza materna. Michael Shannon (Generale Zod) dona ulteriore profondità psicologica a un cattivo che già sulla carta agisce finalmente secondo motivazioni diverse dalle consuete banalità di opere simili.
Impeccabile è la resa visiva. La regia affidata a Zack Snyder, infatti, si avvantaggia degli effetti speciali all'avanguardia per costruire un immaginario stimolante. Magari esagera da ultimo nella tracotanza e nella quantità di demolizioni, però ho ad ogni modo apprezzato il suo aver rinunciato allo stile per lui tipico dell'abuso dei rallenty. Non efficace quanto mi aspettasi è viceversa la colonna sonora di Hans Zimmer. La sua musica tenta più volte un respiro epico, ma non ho mai avvertito i brividi di un completo coinvolgimento. Non so se tale freddezza sia da attribuirsi anche a un difetto di montaggio. Non avendone seguito la realizzazione, non ho idea se esista del materiale tagliato interessante.
Voto: 4,5/5. Fruito rigorosamente nel classico 2D. Non si segnala alcuna scena dopo i titoli di coda. Peraltro l'intreccio de L'Uomo d'Acciaio è appunto di senso compiuto e auto-conclusivo, quantunque il successo dei suoi incassi al botteghino ne lasci prevedere un probabile seguito nel prossimo futuro.

Sulla trama

Poco prima che il pianeta Krypton venga definitivamente distrutto, lo scienziato Jor-El riesce a spedire il figlio neonato Kal-El sulla Terra, suscitando le ire del Generale Zod. Sul nostro pianeta Kal-El cresce con la consapevolezza di essere diverso e di avere un giorno una missione da portare a termine. Capirà di dover salvare il genere umano al sopraggiungere di Zod, che intende seminare morte e devastazione.

Sulla colonna sonora

Pur non avendo avvertito le vibrazioni sperate, riconosco comunque il valore del buon lavoro di Hans Zimmer.

Cosa cambierei

Una colonna sonora da pelle d'oca avrebbe giovato. La sotto-trama sentimentale poteva forse essere tagliata.

Su Zack Snyder

Il mio preferito tra i suoi film, sebbene quasi non lo sembri, avendo egli rinunciato all'ostentazione dei rallenty.

Su Henry Cavill

Kal-El/Clark Kent/Superman. Impegnato.

Su Amy Adams

Lois Lane. Energica.

Su Russell Crowe

Jor-El, il padre biologico di Kal-El. Carismatico.

Su Kevin Costner

Jonathan Kent, il padre adottivo di Clark Kent. Toccante.

Su Diane Lane

Martha Kent, la madre adottiva di Clark Kent. Partecipe.

Su Michael Shannon

Generale Zod. Iracondo.

Su Antje Traue

Faora. Combattiva.

Su Ayelet Zurer

Lara Lor-Van, la madre biologica di Kal-El. Intensa.

Su Laurence Fishburne

Perry White, il direttore del Daily Planet. Discreto.

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